L'editoriale del direttore: Mercedes maxi e da noi brilla Minì

L'editoriale del direttore: Mercedes maxi e da noi brilla Minì

Lewis Hamilton e la Mercedes dominano anche su tre ruote, mentre la Ferrari rimanda al 2022 l'appuntamento con la vittoria. Nel weekend ACI, sventola il Tricolore con i giovani azzurri protagonisti nel presente e dal futuro assicurato 

Andrea Cordovani

04.08.2020 12:20

Armiamoci di pazienza. Ne servirà molta prima che la Ferrari torni a rivedere le stelle, o almeno a essere un rivale concreto. Colpi di fortuna esclusi. Dovremo attendere il 2022, l’anno di una nuova rivoluzione regolamentare. Lo ha detto a chiare note il presidente John Elkann evocando un arco temporale infinito per contenere gli umori scarichi del popolo rosso.

La Rossa, ora, è un cantiere aperto accanto a una Mercedes che sta finendo di ultimare sette piani di gloria, consegnando le chiavi alla storia. Quella storia che brillerà soprattutto nel prossimo weekend quando a Silverstone-2 si celebreranno i 70 anni di una Formula Uno che dal 2014 ha un solo padrone, che ha mostrato al mondo di poter vincere un Gp anche su tre ruote.

Domenica scorsa ha solo vacillato Hamilton con la sua gomma forata proprio all’ultimo giro. L’anteriore sinistra spappolata ha fatto saltare tutti sul divano. Ma è stato solo un brivido lungo in un’estate rovente ancora marchiata dalla Mercedes e da Lewis indomabile, anche da zoppo. Con Toto Wolff che, bello come il sole dopo lo stradominio delle sue vetture stritola-campionato, al termine di una qualifica incredibile sottolinea: "Entrambe le macchine erano in una sorta di campionato a parte. Ho vi- sto raramente una cosa simile. Scommetto che non ci stiamo facendo molti nuovi amici".

Certo, poi in gara ha finito per sudare freddo con le gomme esplose sulle W11 di Lewis e di Bottas, ma è chiaro a tutti che le due Frecce stanno correndo un altro campionato. E gli altri si dovranno accontentare delle briciole.

Nel frattempo giova sottolineare, guardando a quello che è successo nei weekend Aci-sport, la prova dei nostri ragazzini terribili che al debutto nella serie tricolore si sono presi tutta la scena. Non capitava da tempo.

Gabriele Minì, 15enne siciliano, ultimo acquisto di All Road Management la società che fa capo a Nicolas Todt, rappresenta la vera scommessa italiana del giovane manager parigino ed è subito partito col piede giusto: prima gara corsa in monoposto e prima vittoria, condita da tre pole. Assai convincente pure la prova di Francesco Pizzi, un altro baby tricolore dal piede destro educatissimo, vincitore di una gara e due volte se- condo: adesso è leader della serie.

A completare il quadro ci ha pensato Andrea Rosso, anche lui a segno, con gli italiani che hanno trasformato la F4 Italy finalmente in un affare nazionale. Ragazzini sui quali lavorare per garantirci un futuro azzurro su griglie ben più importanti.

Per finire, ancora una piccola digressione nelle nostre gare di casa. Parliamo del Rally di Alba. Dove Hyundai è stata protagonista assoluta. Prima una bellissima passerella, poi la sfida tra il campione del mondo in carica Ott Tanak e i suoi compagni di squadra Neuville e Loubet.

Per il secondo anno consecutivo la gara piemontese valida per il campionato tricolore WRC regala uno spettacolo sopra le righe. Grazie anche a Hyun- dai Motorsport e al suo condottiero: il piemontesissimo Andrea Adamo, cittadino del mondo che non ha mai scordato le sue ori- gini. E al quale anche noi di Autosprint diciamo grazie, per aver regalato all’Italia un gran bel antipasto di quello che dovremo attenderci a fine ottobre in Sardegna, quando andrà in scena il mondiale vero e proprio: la ciliegina sulla torta per un’annata in compagnia del virus bastardo, che vede il nostro paese con tre Gp e il Mondiale Rally al top del motorsport planetario.


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