L'editoriale del Direttore: Indianapolis una bella storia

L'editoriale del Direttore: Indianapolis una bella storia

In questo weekend di pausa dalla Formula 1, prima della tripletta Spa-Monza-Mugello, la protagonista è stata l'Indy500 che come sempre regala emozioni e storie bellissime. E la seconda vittoria del giapponese Sato è proprio una di queste

Andrea Cordovani

25.08.2020 12:34

Spa-Monza-Mugello: questo dice il menù dei prossimi tre weekend del Mondiale di F.1 dove si attende almeno un po’ di nuova musica nella cucina Ferrari. Dalla fine di agosto a metà settembre la Scuderia è chiamata a dare una sterzata all’interno di una stagione stramba che ha mostrato subito un volto cattivo al Cavallino. Guai a fare voli pindarici con la fantasia ma basterebbe qualche lampo dentro al buio del tunnel. Non serve aggiungere altro all’interno della solita stagione Mercedes-centrica, anestetizzata da un dominio contro il quale, almeno per ora, non sembra esserci via d’uscita.

Con la Formula Uno a movimentare l’inizio della scorsa settimana passata con la firma del Patto della Concordia e il rinvio a dopo il Gp del Belgio dello stop del quali mode a prendersi tutta la scena nel weekend è stata la 500 Miglia di Indianapolis. Una corsa che vale una stagione, capace ogni volta di regalare emozioni e belle storie. Come quella che ha scritto il giapponese Takuma Sato, al secondo centro nella gara-icona del panorama a stelle e a strisce. Un successo inseguito con tenacia e difeso nel finale con i denti dagli attacchi di Scott Dixon, il mattatore delle prime sfide stagionali dell’Indycar a caccia del sesto titolo in carriera. Ma il neozelandese nulla ha potuto al cospetto del giapponese che nel catino dell’Indiana aveva già fatto saltare il banco nel 2017.

Sterzi a Parte: Sato & Alonso, ovvero Honda crea e distrugge

Sorrideva timido Sato alla fine di una corsa che continua a essere un tabù per Fernando Alonso intrappolato nei bassifondi della classifica con una monoposto che non è sembrata al top. L’obiettivo tripla corona per lo spagnolo che nella prossima stagione tornerà in Formula Uno con la Renault si allontana, mentre crescono le sue amarezze per quello che poteva essere e non è stato.

Nel frattempo proprio in tema di America non perdere è il numero di Autosprint Gold Collection che esce in questi giorni in edicola. Si tratta di un viaggio nel cuore delle corse Usa, un mondo a sè stante ma capace di regalare racconti straordinari. A iniziare dalle meravigliose pagine scritte da Alessandro Zanardi nel continente americano. Ora che le condizioni di Alex migliorano e la speranza si riaccende, non c’era modo migliore per andare a rileggere certe imprese da lui firmate e che nelle 132 pagine e i 22 capitoli sulle quali si articola il racconto prendono la parte principale. A iniziare dalla copertina.


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