L'editoriale del direttore: Max vs Lewis sfida totale anche tra Case

L'editoriale del direttore: Max vs Lewis sfida totale anche tra Case

Autosprint è in edicola, ecco tutte le storie che potrete leggere tra le pagine del nuovo numero

Andrea Cordovani

27.04.2021 ( Aggiornata il 27.04.2021 16:17 )

Annunci e veleni incendiano il Mondiale di F.1 pronto a regalarsi due week end da leoni sulla penisola iberica. Roba tosta tra Portimao e Montmelò all’interno di un Circus dove ormai è sfida totale tra Mercedes e Red Bull. Più che di tensione quello che si respira in questi giorni è clima da altissima tensione.

Mentre Lewis Hamilton e Max Verstappen se le stanno dando di santa ragione in pista con il 7 volte iridato che nei primi due Gp ha trovato pane per i suoi denti aguzzi nell’ormai impaziente olandese, la partita si è spostata anche altrove ed è quella che potrebbe anche mutare l’inerzia del Mondiale.

E? un attacco duro quello che la Red Bull ha sferrato alla Regina e non solo perché la RB16 ha dimostrato di poter battere la W12: qui in ballo c’è molto di più. Con la decisione di mettersi tutto in proprio e costruirsi anche le power unit dal 2025, il team di Dieter Mateschitz rilancia la sfida a lungo termine.

Lo fa soffiando proprio alla Mercedes una figura fondamentale, Ben Hodgkinson, uno dei cervelli finissimi del reparto High Performance Powertrain di Bixworth, il cuore che ha prodotto tutte le power unit con la quale Mercedes ha riscritto la storia della F.1.

Dopo una carriera ventennale con sul petto la Stella, convinto da un ingaggio al quale non si poteva dire di no, è pronto a mettersi al servizio di Milton Keynes dopo aver trascorso 18 mesi di gardening. Un’uscita non indolore quella di Hodgkinson dal castello incantato della regina: si racconta che le parti si siano lasciate senza strette di mano e abbraccioni.

Così, mentre nelle prossime due domeniche la serie iridata tra l’Algarve e la Catalunya promette nuove scintille, Mercedes accusa il colpo mentre Red Bull si prende gran parte della scena. "Si apre una nuova fase della nostra avventura - ha detto il team principale Christian Horner -. Facendo tutto in casa, avremo il destino nelle nostre mani, e questo è il nostro segnale dei nostri piani a lungo termine".

Approfittando del congelamento degli sviluppi che scatterà dalla prossima stagione e resterà in vigore per tre an- ni, Red Bull ha ottenuto di andare avanti con i motori Honda fino al 2024.

La nuova power unit firmata RB sarà invece di nuova generazione per i regolamenti del 2025. In mezzo un arco temporale abbastanza lungo dove cercare di andare a disegnare nuovi scenari.

A proposito di dualismi. Nello scorso week end in Croazia il Mondiale Rally ha vissuto fino all’ultima speciale emozioni palpitanti con la vittoria che è rimasta in bilico fino in fondo e fino a quando Sebastien Ogier non ha piazzato l’ultimo incredibile colpo di reni all’interno di una gara che l’ha pure visto protagonista di un incidente in trasferimento.

L’asfalto intorno a Zagabria ha mandato in scena uno spettacolo incandescente dove le Toyota hanno fatto la voce grossa, piazzando una doppietta che conferma i giapponesi in vetta nel Mondiale Costruttori con Ogier di nuovo al comando tra i Piloti.

Il confronto con la Hyundai rilancia una sfida capace di produrre show e pathos in quantità industriale. Ed è abbastanza chiaro che assisteremo a un confronto apertissimo fino all’ultimo round.

Nel frattempo è uscito in edicola un nuovo As Gold Collection: è stato dedicato a Michele Alboreto a 20 anni dalla sua scomparsa. Un volume denso di ricordi, con testimonianze calde e aneddoti inediti. 132 pagine con immagini struggenti. Cariche di significati anche le parole di Piero Ferrari che lo scorso 25 aprile ha ricordato: "Più che un episodio c’è un rammarico: quello di non averlo messo nelle condizioni di poter vincere il titolo iridato e rivedere così un italiano campione del mondo con la Ferrari dopo Alberto Ascari. In quegli anni il motore turbo stava arrivando alla sua massima evoluzione in termini di potenza e noi non eravamo ancora così padroni di quella tecnologia come avremmo dovuto, così i problemi di affidabilità di cui soffrimmo nella seconda parte del 1985 gli impedirono di combattere per il titolo contro la McLaren. Così come Michele anche Carlos e Charles hanno già dimostrato nella loro carriera di essere veloci indipendentemente dalle condizioni e dal circuito: proprio lo scorso weekend a Imola lo ha dimostrato! Inoltre, sono molto costanti nel rendimento, un’altra dote che li accomuna al pilota italiano".


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