L'editoriale del Direttore: Ricordando Enzo Ferrari

L'editoriale del Direttore: Ricordando Enzo Ferrari

Era il 14 agosto 1988, una domenica, e il giorno dopo il funerale del Drake fu celebrato in gran segreto. La morte del commendatore prese tutti in contropiede...

Andrea Cordovani

16.08.2022 09:10

Trentaquattro anni fa, il 14 agosto, si spegneva Enzo Ferrari. Era il 1988, una domenica, e il giorno dopo il funerale del Drake fu celebrato in gran segreto. La morte del commendatore prese tutti in contropiede. Raccontava il suo ex autista Dino Tagliazucchi tornando a quell’estate triste: "Il giorno del suo funerale a Ferragosto del 1988 a San Cataldo nel cimitero di Modena eravamo presenti in pochi. Oltre al figlio Piero e alla sua famiglia, il ragionier Benzi, il suo amministratore personale, Olmi, Scaglietti, Gozzi, la guardia del corpo Valentini, i vecchi capomeccanici Bellentani e Borsari, l’ingegner Forghieri e Marco Piccinini. Fu fatto tutto in gran segreto con alcuni depistaggi: la sua volontà era quella di non voler confusione".

"Ci fregò a tutti andandosene via a Ferragosto, quando i giornali non uscivano. Richiamai la redazione dalle ferie: in un lampo venne preparata un’edizione straordinaria", ha raccontato Carlo Cavicchi. Nell’editoriale l’allora direttore di Autosprint scriveva: "È successo di ferragosto, quando tutti sono in vacanza e l’indomani nemmeno escono i giornali. Enzo Ferrari voleva essere lasciato in pace, non voleva gente di troppo al suo funerale. Aveva chiesto che non lo sapesse nessuno, stanco di una vita ritmata dalle telefonate curiose. dagli appostamenti, dalle interrogazioni. Questa volta è riuscito nel suo intento. Ci ha lasciato di mattina presto, domenica scorsa, quando ancora tre quarti del Paese aspettavano di godersi la festa con la faccia triste da italiano allegro. Se n’è andato al camposanto al mattino di buon’ora, questa volta di lunedì, proprio il giorno di vacanza per eccellenza. Un fine settimana ideale per uno come lui: non c’erano corse da seguire, tecnici da ascoltare, decisioni importanti da valutare… Da mesi, purtroppo, eravamo tutti in allarme per le sue condizioni di salute, ben più serie di quanto i suoi uomini si ostinassero a raccontarci. Però, ci faceva piacere l’idea di considerare Ferrari quasi immortale. Novant’anni non sono pochi ma c’è chi ha vissuto ben di più e perché mai non avrebbe dovuto farcela proprio lui? Invece non è successo e la disgrazia più grossa che mai potesse capitare al mondo dell’automobile si è verificata. Il giorno più temuto è arrivato… Addio Drake. Dopo Nuvolari, ultimo eroe di un tempo passato, dopo Villeneuve, ultimo eroe dei tempi moderni, ecco che adesso se n’è andato anche il mito. Quello che rimane è solo il contorno, probabilmente tutto quello che Re Enzo aveva sempre detestato e, fin che aveva potuto, anche rifiutato… Ce lo dovevamo aspettare eppure tutto è successo così in fretta. Era un domenica del tutto tranquilla. Non c’erano corse in giro per il mondo. Non c’era nulla di cui temere e per di più a Maranello ci si preparava per la grande festa annuale in occasione dell’Assunzione. Vuoi mica che Ferrari… E invece sì".


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