L'editoriale del Direttore: Fred è caldo per la Rossa

L'editoriale del Direttore: Fred è caldo per la Rossa

"Sono qui per vincere. Spingeremo entrambi i piloti alla pari e poi a un certo punto vedremo la situazione", ha detto il nuovo team principal del Cavallino

Presente in

Andrea Cordovani

30.01.2023 09:15

È già tempo di autografi e selfie per Fred Vasseur in giro nelle vie di Maranello. Quello che sarà il futuro del Cavallino con in sella il nuovo team principal lo scopriremo solo vivendo. Lo potrà raccontare solo il tempo, se questo 54enne ingegnere francese saprà far breccia nel cuore di un popolo rosso che da tempo aspetta un condottiero che lo conduca finalmente di nuovo alla vittoria. Lui, nel dubbio, lo dice subito. "Sono qui per vincere!". Lo ripete più volte e si presenta con le sole considerazioni che ogni tifoso della Scuderia vuol sentire e anche con le uniche parole che si è obbligati a pronunciare quando si approda a Maranello. "Tutti vogliono vedere la Ferrari vincere i titoli mondiali e sarà il mio obiettivo". Lo ribadisce chiaro e tondo, nel giorno in cui incontra la stampa italiana all’interno della Gestione Sportiva. Fred Vasseur distribuisce sorrisi e parla per la prima volta da ferrarista davanti a ventisei giornalisti riuniti attorno a tavoli messi a forma di ferro di cavallo. La prima intervista collettiva con l’ingegnere transalpino sbarcato da poche settimane in questo gran bel pezzo dell’Emilia, è tutta una scoperta. La stampa che vuole conoscere qualcosa in più su di lui, Vasseur che, viceversa, vuol scoprire qualcosa in più su di noi, popolo passionale che vive la Ferrari da vera Nazionale, con la pancia e con il cuore. Avrà modo e tempo per capire come funzionano davvero le cose, quando sei al comando della Scuderia.

In F.1 viva i beau geste e abbasso il lusso!

"Se uno sente la pressione non deve fare questo mestiere", sottolinea ora prima che lo show si rimetta in moto e si consuma la vigilia con davanti una stagione che è già di grandi attese. Il manager francese è pronto per la sfida. Racconta che quando ha ricevuto la chiamata della Ferrari era a casa e stava bevendo un caffè in compagnia della moglie "Sbrigati vai, che aspetti?". Dentro una vita spesa nel motorsport inizia a vivere la sfida più appassionante e difficile della carriera. Roba da togliere il sonno. Lui dice che, alla fine, l’importante è non dormire preoccupati. Chi ha iniziato a lavorare con lui racconta di atmosfere distese, ma anche di abitudini di lavoro da vero stakanovista: non immaginate un normale orario d’ufficio, le sue giornate cominciano molto prima e finiscono molto dopo. Da team principal in Formula Uno, Fred, non ha ancora mai vinto un Gp. Conta di farlo presto con la Ferrari. "Le attese sono alte e il target è portare la Scuderia a vincere il campionato del mondo subito. Un mondiale con la Ferrari è il top dei top. Non dobbiamo essere timidi. Non sono venuto in Ferrari per il piacere di essere alla Ferrari ma, lo ribadisco, per vincere. Ne abbiamo parlato con John (Elkann) e Benedetto. Quando si ha una tradizione come la Ferrari e si hanno mille persone che lavorano, l’obiettivo deve essere sempre quello massimo. Certo, c’è la Mercedes e c’è la Red Bull e alla fine può vincere solo uno, ma non si può partire con un target inferiore a questo". E poi ancora. "La Scuderia è un dipartimento della Ferrari, non un’azienda autonoma. Il mio ruolo èchiaro: sono qui per far funzionare il team al meglio per vincere il campionato".

Il segno del cambiamento a Maranello è dentro alla risposta di Vasseur: si ragiona di squadra, mentre in passato spesso è sembrato che la F.1 fosse qualcosa che sfuggisse dall’idea di coesione e azienda che è un chiaro intendimento del presidente John Elkann. E nella squadra tutti devono remare nella stessa direzione. Tutti a spingere verso un traguardo comune. A iniziare dai piloti. "Il nostro obbiettivo è vincere. Non vincere con Charles o Carlos. Dobbiamo solo vincere. La mia politica in questo senso è cristallina: spingeremo con tutti e due i piloti all’inizio poi ad un certo punto della stagione spingeremo più su uno che sull’altro se la situazione sarà chiara, ma non abbiamo un numero uno e un numero due. La Ferrari ha i mezzi per sostenere i due piloti alla pari, chiederò a entrambi di spingere al massimo. Ho potuto verificare che i rapporti tra loro due sono ottimi, migliori di quanto tutti non credano all’esterno". "Sarà rossa", ribatte a chi gli chiede informazioni sulla monoposto che verrà svelata tra Maranello e Fiorano il 14 febbraio. Scherza Vasseur nell’attesa del giorno di San Valentino, la festa degli innamorati della Scuderia davanti alla Rossa 2023. Un fidanzamento che si rinnova ogni anno e che, solitamente, subito dopo l’estate si raffredda via via che si allontana la vetta della classifica. La nuova monoposto è in fase di test statici ed è ingiudicabile, anche se tutti dicono che prometta tantissimo. "I numeri del simulatore sono positivi, ma aspettiamo la pista per capire davvero come siamo messi rispetto alla concorrenza. Il problema di affidabilità del motore è risolto, almeno questo ci dicono i banchi prova".

"Studio tutti i giorni l’italiano", racconta Vasseur ed è questa una delle tante chiavi d’accesso per scoprire fino in fondo l’anima del Cavallino e del suo popolo. Vuole fare squadra, motivare, creare l’ambiente giusto. Nella sua storia la Ferrari ha avuto 24 team principal e in sole tre occasioni non si è affidata ad un manager italiano. Il primo è stato Peter Schetty, svizzero di Basilea, campione d’Europa delle salite nel 1969 al volante della Rossa, che ricoprì la carica nel biennio 1971-1972, il secondo arrivò il 1° luglio 1993 e segnò la storia della Scuderia, Jean Todt che portò sotto la sua regia 6 titoli piloti (con Michael Schumacher e Kimi Raikkonen) e 7 allori tra i costruttori. Ora parte l’era Vasseur e tutto attorno c’è un clima di grandi attese. A Fiorano tanta gente così non si vedeva da tanto tempo: i tre giorni di test sulla pista di casa hanno confermato che la Rossa continua a far battere forte il cuore ai suoi fedelissimi. Alla curva di via Giardini, dove da sempre si assiepano i sostenitori del Cavallino, la passione era già ad altissimo livello. È iniziato il conto alla rovescia. Presentazione della vettura (14 febbraio), primi test (23-25 febbraio) e poi il via al Mondiale il 5 marzo dal Bahrain che un anno fa vide spezzarsi il lungo digiuno della Ferrari dalla vittoria. Sì, c’è una gran voglia che torni ad alzarsi finalmente il sipario


  • Link copiato

Commenti

Leggi autosprint su tutti i tuoi dispositivi