Formula E, Agag e la pista per ridurre i costi

Formula E, Agag e la pista per ridurre i costi© LAT Images

Il futuro della categoria elettrica è roseo, la crisi del coronavirus verrà superata bene dalla Formula E in ragione del suo modello di business. Però dovrà saper cambiare, contenere i costi e per farlo, potrebbe guardare alle piste permanenti

Fabiano Polimeni

22.04.2020 ( Aggiornata il 22.04.2020 17:50 )

Come e quando tornerà in pista – letteralmente – la Formula E è una storia tutta da scrivere. La categoria delle monoposto elettriche ha reagito al coronavirus con una “prontezza” nel cancellare gli ePrix che è una possibilità derivante dalla sua stessa natura, snella e low cost. Un contenitore che ha saputo proporre spunti comunque originali nel panorama delle corse e che si interroga, adesso, su come ripartire, con la parola d’ordine, un mantra in questa fase: ridurre i costi e reinventarsi.

Non è tempo di Gen2 Evo

Detto del rinvio di una stagione dell’introduzione delle monoposto Gen2 Evo, con il pacchetto aerodinamico evoluto, all’orizzonte della serie c’è un piano di Gen3 delineato nei mesi scorsi in due bandi di gara, proposte che renderebbero, finalmente, la Formula E una serie del motorsport interessante anche per le prestazioni al di là dell’efficienza.

Macchine più leggere, motogeneratori in grado di sviluppare maggior potenza, sono i passaggi prospettati e, per certi versi, necessari. Andrà verificato come questo scenario di prestazioni superiori potrà continuare a restare legato a uno dei punti forti della Formula E attuale: portare l’intrattenimento nel centro delle città. In tempi di coronavirus è diventato un ostacolo enorme, tanto da prospettare una ripartenza del campionato, se e quando sarà possibile, da impianti permanenti.

ePrix su circuiti permanenti?

Alejandro Agag ha indicato la via che seguirà la serie: nuovi interventi per ridurre i costi in futuro. Quali misure verranno adottate è presto per dirlo. Intervistato da motorsport.com, il fondatore della F.E ha toccato vari punti, tra cui proprio una trasformazione del format della categoria.

L'editoriale del direttore: in equilibrio tra ieri, oggi e domani

“Possiamo prenderci un paio di mesi per pensare, discutere con tutte le parti coinvolte e poi decidere. La priorità sarà controllare i costi (già calmierati oggi da regolamento, con uno sviluppo limitato; ndr) e ridurli in futuro. Pensando così, ad alta voce, immagina di fare una macchina Gen3 da 300 km/h (le attuali, sul campo, raggiungono poco meno dei 250 orari; ndr) e con un’ora di autonomia.

Possiamo pensare di gareggiare, magari, in pista. Riduce i costi in varie direzioni. Non dico che lo faremo, sto dicendo che esistono più variabili nella discussione che dobbiamo considerare”.

F.E sarà in buona salute

Quell’essenza della Formula E “in città” è uno dei biglietti da visita più interessanti anche per le case ufficiali coinvolte, al di là del basso costo richiesto per schierare due monoposto. La vetrina è certo amplificata dal gareggiare su circuiti cittadini e si rivolge a un pubblico generalista.

Sul come, la Formula E, supererà la crisi, Agag non ha dubbi: “Ne verrà fuori bene, opera a un livello di spesa che è gestibile, come lo è il modello di business. Posso mandare un messaggio all’intera comunità della F.E, per dire che sarà in buona forma. Non sarà esattamente la stessa, dovremo tagliare i costi ed essere intelligenti”.


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