da Silverstone (GB) - Alberto Antonini
Stefano Domenicali non era al box Ferrari, oggi: era impegnato al Consiglio Mondiale nell’insolita sede di Goodwood, tempio della velocità inglese. Da lì arriva una raffica di conferme e novità al regolamento sportivo.
Prima di tutto, la “patente a punti” per i piloti: le varie infrazioni “costano” da uno a tre punti a seconda della gravità. Raggiunta quota 12 nell’arco di altrettanti mesi, scatta la sospensione per una gara.
La Fia aveva promesso più controllo nei test, dopo il “Testgate”. Ma non vi è traccia di questo nelle decisioni del Consiglio, che si limitano a ratificare le 4 sessioni di 2 giorni ciascuna nell’arco del campionato. Su circuiti europei, il martedì e mercoledì dopo la gara. Si potrà provare anche a gennaio, vista la complessità delle nuove vetture. Che avranno un “vero” muso basso senza coperchi posticci.
Gli 8 giorni, però, sostituiscono le giornate di filmati promozionali (8) e quelle (3) riservate ai giovani. Che così non hanno più uno spazio dedicato. Quindi, a parte le solite squadre che fanno pagare i loro aspiranti piloti, i top team non hanno più nessuno stimolo a mettere al volante i loro “ragazzini”.
Nuovi limiti di velocità in pit-lane: saranno 80 km/h sempre, anziché i precedenti 100 in gara/qualifiche e 60 in prove libere. Ciò perché la maggior parte degli incidenti lungo i box sono avvenuti proprio in gara e anche perché in piloti non avevano potuto provare in anticipo i pit-stop alla velocità di gara. Restano escluse le gare di Melbourne, Monaco e Singapore, dove il limite resta a 60 km/h come in precedenza.
Per ridurre i costi, il Consiglio vara una “significativa riduzione” delle ore di galleria e della capacità di simulazione al computer (Cfd) in modo che sia “potenzialmente possibile” dividere il tunnel del vento con un’altra squadra. Non succederà mai.