Lotus: "Dobbiamo capire di più"

Lotus: "Dobbiamo capire di più"
L'identico riscontro cronometrico non aiuta a scegliere cosa sia meglio fra passo lungo o corto

06.09.2013 ( Aggiornata il 06.09.2013 19:31 )

Quella alla Lotus è una situazione abbastanza imbarazzante, dopo le prove di oggi. Infatti Kimi Raikkonen e Romain Grosjean hanno ottenuto l'identico tempo (1'25"116) ma con due macchine sensibilmente differenti, a partire dal fatto che il finlandese ha utilizzato quella a passo allungato, contrariamente al francese. Come fare dunque a capire quale delle due sia meglio? Al riguardo, così si esprime Raikkonen: «La macchina era abbastanza normale per me oggi, non l'ho sentita diversa dal solito e quindi abbiamo intenzione di guardare i dati e prendere una decisione se utilizzare le specifiche di oggi o quelle più vecchie. Siamo stati un po' sorpresi di essere al terzo posto, ma siamo ancora molto lontani dalle auto più veloci. Ci sono ancora alcune aree di miglioramento quindi speriamo di trovare più velocità per domani. Abbiamo visto in precedenza che qualcuno può essere veloce il venerdì, ma poi non c'è più tanta differenza quando si tratta di qualifiche o gara. Aspettiamo e vediamo». Come si sia sviluppata la situazione tecnica, ci aiuta a capirlo Grosjean: «Abbiamo fatto una buona giornata di lavoro. Eravamo andati forse un po' lontano con alcuni set up, ma poi ci abbiamo lavorato di nuovo nel pomeriggio e il risultato è stato abbastanza positivo. È comunque venerdì, per cui quello che abbiamo potuto vedere in pista oggi potrebbe non significare troppo. Come al solito, abbiamo anche lavorato sulle gomme, un po' sulla strategia per la domenica e sull'aerodinamica per ottimizzare la velocità in rettilineo. Per la questione dei tempi identici fra me e Kimi, abbiamo mandato un sacco di dati alla fabbrica per l'analisi. Ricordando però che anche feedback e sensazioni dei piloti durante la guida sono fondamentali per il lavoro che facciamo in pista. Ma stiamo ancora analizzando tutto, così non ho una risposta chiara o una conclusione, ancora». Sembra comunque che l'indirizzo sia quello di tenere la macchina solita, più conosciuta e collaudata, e quindi anche in grado di essere adattata meglio e più velocemente al variare delle condizioni. Maurizio Voltini

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