Parla Raikkonen: "Il mio addio? Anche una questione di soldi"

Parla Raikkonen: "Il mio addio? Anche una questione di soldi"
«Per questo ho lasciato Lotus. Problemi con Alonso? Se sorgeranno, ci parleremo»

19.09.2013 ( Aggiornata il 19.09.2013 12:39 )

Dall'inviato di Autosprint: Alberto Antonini Eccolo, il Kimi Raikkonen già mezzo Ferrari. Si presenta a Singapore masticando chewing-gum, con l’aria un po’ sfatta di sempre. Ma almeno su una cosa, è l’unico che ha voglia di dire le cose come stanno: «Ho lasciato la Lotus solo per questioni legate ai soldi. Avrebbero potuto fare qualcosa per tenermi? Tante cose, ma ormai era tardi. Sapevo che il mio contratto scadeva alla fine di quest’anno e dovevo darmi da fare». Il fatto di tornare nel team che lo aveva cacciato con un anno di anticipo, non lo preoccupa. «Io non ho risentimenti contro nessuno. So che in questi anni in Ferrari qualcuno è andato via, ma tanti altri sono rimasti. E ho un sacco di amici. Conosco l’ambiente, la squadra, non vedo motivi perché non debba andare bene. Hanno detto che potrei avere problemi con la mia libertà personale, hanno detto che è successo in altre squadre. Ma io mi sono sempre sentito libero. Chi scrive sui giornali non lavora nei team, non sempre sa la verità». Nessun problema, quindi, con Alonso? «Non capisco e non vedo il motivo per cui non dovrebbe funzionare, siamo tutti abbastanza vecchi per sapere quello che dobbiamo fare. Il team senz’altro lavorerà per fare le cose giuste per farci lavorare bene. Se succede qualcosa, possiamo sempre parlarne. Non siamo mica più ragazzini di vent’anni. Potrei anche sbagliarmi, lo sapremo col tempo. Ma io sono sicuro che andrà bene. Certo, in pista ci daremo battaglia...». Montezemolo ha detto che si aspetta da te vittorie e pole, ma anche che tu possa aiutare Alonso a sviluppare la macchina. Sei pronto a trascorrere più tempo a Maranello come Fernando, rispetto al passato? «È una risposta simile a quella che ho già dato. Credo di aver fatto un buon lavoro in questo team una volta, quindi non c’è alcun motivo per cui non dovrei fare un ottimo lavoro con la macchina il prossimo anno. Potremo continuare a migliorare, ovviamente ci saranno nuove regole e sarà molto impegnativo per tutti i team, ma non ho alcuna preoccupazione al riguardo».          Visto che è anche stata una questione di soldi il tuo addio alla Lotus, perché se il team non adempie a una parte del contratto, tu non rispetti la tua parte e quindi rimani a casa? «Perché mi piace correre, questo è uno dei motivi per cui sono qui e non importa con quale team. I motivi per cui non mi pagano dovete chiederli al team. Cercherò comunque di aiutare il team quanto posso perché a me piace correre». Riguardo al tuo prossimo compagno di squadra, cosa sarà possibile imparare da lui e cosa sarà possibile insegnargli? «Senz’altro impari sempre in un team diverso. Forse alcuni fanno le cose meglio di te, ma spesso ci sono delle cose diverse, non per tutti funzionano le stesse scelte. Conosco il team, le persone, non ho preoccupazioni alla vigilia del mio passaggio lì. Non ho mai lavorato con Alonso, ovviamente lo conosco per le gare, sono certo che andrà tutto bene». Ci sono anche dei motivi tecnici dietro alla tua scelta della Ferrari? Credi che la Ferrari, costruendosi motore e telaio, possa vere delle possibilità di essere competitiva rispetto a Red Bull o Lotus? «Potrebbe essere, lo spero. Loro hanno sempre costruito buone macchine e buoni motori in passato. Hanno vinto molti campionati, poi bisogna guardare però anche altri team come Red Bull, Lotus o Renault. Anche loro hanno fatto bene. Quindi è davvero difficile dire, con le nuove regole, da che parte andrà chi avrà il miglior pacchetto. Si sentono molte storie su alcuni motori che saranno più forti di altri, ma ci sono cose diverse che bisogna esaminare e sarà davvero difficile. Non ho idea su quale team sarà più forte o su chi emergerà ai vertici».   

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