Vettel, Newey, Horner: quale la vittoria più importante?

Vettel, Newey, Horner: quale la vittoria più importante?
I tre della Red Bull raccontano la stagione attraverso i momenti più significativi

06.11.2013 ( Aggiornata il 06.11.2013 17:11 )

Dal nostro inviato a Milton Keynes - Cesare M. Mannucci Il giorno del Ringraziamento. No, non è la ricorrenza americana ma la giornata in cui la triade della Red Bull (Vettel, Horner e Newey) hanno festeggiato il quarto titolo mondiale Piloti e Costruttori. Se dopo il GP di India, quando aveva conquistato il suo quarto trionfo, Sebastian Vettel aveva preferito tornare a casa per celebrare in famiglia questo importante traguardo, questa volta dopo il GP di Abu Dhabi il pilota tedesco si è fatto perdonare ed è volato in Inghilterra, per festeggiare una stagione irripetibile, insieme a tutti i membri del team Red Bull. Una giornata iniziata presto, con un discorso di Sebastian Vettel e Christian Horner davanti alle oltre 600 persone che compongono il team inglese. Poi Vettel ha voluto incontrare tutti i membri del team, ha firmato magliette e cappellini, per rendere tutti partecipi del suo trionfo. Qual è stato il momento piu indimenticabile di questo campionato? Per Sebastian Vettel «La vittoria del GP di Germania, gara che non avevo mai conquistato, davanti al mio pubblico che contrariamente a quanto ccaduto da altre parti, ha festeggiato con me questo importante traguardo». Per Christian Horner invece «La vittoria che ricordo maggiormente è stata quella in Canada perché sul circuito di Montreal la Red Bull non aveva mai brillato». Piu razionale invece Adrian Newey: «Le vittorie più significative e importanti sono state quelle in Belgio e a Monza, tracciati che sulla carta poco si confacevano alle caratteristiche della nostra RB9. Direi che quello è stato il momento di svolta del campionato. Da quel momento siamo stati irraggiungibili». Sebastian Vettel è ormai l'uomo di tutti i record, ma come affronterà i prossimi Gp di Austin e San Paolo? Lui ha le idee chiare sugli obiettivi: «Non guardo al passato, non penso al futuro ma solo al presente. Se mi chiedono come faccio a mantenere intatte le mie motivazioni, dico che voglio vincere il prossimo Gp di Austin. Quella diventa la gara più importante della mia vita semplicemente perché è la prossima. Non ho mai corso pensando ad accumulare risultati in ottica di campionato, ma ho sempre pensato alla prossima gara come se fosse l'unica». Una filosofia frenetica quella di Vettel, che per certi versi lo accomuna ad Enzo Ferrari. Festeggiato anche Adrian Newey, che con la vittoria del quarto titolo iridato anche per la Red Bull, ottiene la 10° vittoria di un campionato del mondo Costruttori in un team da lui diretto (cinque con Williams, una con McLaren, quattro con Red Bull). Nessun altro tecnico nella lunga storia della F.1 può vantare un traguardo simile. «Dieci titoli iridati sono molta cosa - dice Newey - ma le mie motivazioni sono intatte, perche gia da parecchi mesi sto lavorando sul progetto della nuova vettura per il 2014. Qual è stato il momento chiave tecnico di questa stagione?  Direi che non esiste una soluzione, un aggiornamento determinante. Abbiamo lavorato costantemente sia sulle appendici aerodinamiche ma anche sulle sospensioni, sull'aspetto del grip meccanico. Perché le gomme modificate che la Pirelli ha introdotto dal Gp di Ungheria erano uguali per tutti, non erano fatte apposta per la nostra vettura. Per adattarci al meglio abbiamo lavorato in profondità sia sulle sospensioni che sui programmi di simulazione per ottimizzare le regolazioni di assetto più indicate. Non è stato solo un lavoro di sviluppo aerodinamico ma anche sulla parte meccanica della vettura». Infine Christian Horner. Sarà il futuro sostituto di Bernie Ecclestone per la direzione del business della F.1 e lascerà la Red Bull? «Guardando la salute di cui gode Bernie, credo che il problema non si ponga. Ma mi considero un "animale da corsa", voglio rimanere a dirigere la Red Bull, questa incredibile squadra che nonostante 4 anni di successi, mantiene ancora intatte tutte le sue motivazioni. Diventare il sostituto di Bernie Ecclestone è una cosa che mi sento di escludere, a cui non penso e che non succederà. Voglio restare alla Red Bull».

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