Vettel: "Abbiamo un problema di montaggio"

Vettel: "Abbiamo un problema di montaggio"
E in attesa di girare a Jerez prega per Schumacher

28.01.2014 ( Aggiornata il 28.01.2014 14:04 )

Un “problema di montaggio”. Così Sebastian Vettel liquida il guaio che ha tenuto finora bloccata nel box la nuovissima RB10. «Ci sono milioni di pezzi su una F.1, è normale che al primo giorno succeda». Così, però, le sue impressioni si limitano a quanto visto al simulatore in questi mesi. «È tutto un altro feeling di guida, si sente che c’è meno grip, non è solo il motore, pardon il ‘power unit’, differente. Posso immaginare che ci sarà molta differenza di prestazioni in assetto da qualifica o da gara. Ma è troppo presto per dire chi andrà forte». E il rumore di questi motori? Lunga pausa di silenzio... «Be’, diciamo che io sarei andato nella direzione opposta, sarei tornato ai dieci cilindri...». Intanto Adrian Newey ha lanciato un allarme su questi musi bassi, che potrebbero risultare anche più pericolosi dei vecchi: «È un rischio che bisogna prendere, a meno che non decidi di non girare. I musi sono stati cambiati per evitare che una monoposto decolli dietro a un’altra, ma i pericoli ci saranno sempre». Della figlia appena nata (Emily? Neanche il nome è ufficiale) Seb preferisce non parlare: «Sono cose che ho deciso di tenere nella sfera privata». Parla invece, e molto, di Michael Schumacher: «È stato uno shock, come per tutti nel paddock. È una persona che ho avuto negli occhi per tutta la vita, e anche di più quando abbiamo iniziato a frequentarci dopo che era tornato a correre in F.1. Non ci sentivamo tutti i giorni, però eravamo in amicizia. Sai, quando senti le prime notizie pensi che sia la stampa che ha amplificato tutto, ma ormai sono passate settimane ed è ancora in coma. È una cosa orribile per i fans, figuriamoci per la famiglia. Tutta l’attenzione dei media non ha certo aiutato, ma almeno, dopo i primi giorni, la maggior parte dei giornalisti è andata via e saranno stati più tranquilli. Noi possiamo solo aspettare. E pregare». Vettel sembra legare con il suo nuovo compagno, Daniel Ricciardo, molto più di quanto non succedeva negli ultimi anni con Mark Webber, anche nei test invernali: «Daniel in questi anni è diventato un uomo. Ha già una certa esperienza e per lui passare dalla Toro Rosso in Red Bull è un cambiamento di ambiente non così traumatico, perché conosce già tanta gente, da quando veniva a provare al simulatore. Sì, avrà molto da imparare da me, ma anche io posso imparare qualcosa da lui». Alberto Antonini

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