Test F1, Red Bull rischia grosso

Test F1, Red Bull rischia grosso
Tra poche ore in Bahrain sapremo se i guai di elettronica sono risolti

17.02.2014 ( Aggiornata il 17.02.2014 16:11 )

Settimana di fuoco alla Red Bull. In tutti i sensi. I test del Bahrain dovranno far capire se il motore Renault surriscalda ancora eccessivamente o se le modifiche apportate lo renderanno finalmente funzionante. Le avvisaglie non sono buone: la Toro Rosso, che da quest'anno usa anche lei il V6 turbo francese come la squadra madre Red Bull, ha svolto un test per girare filmati pubblicitari a Misano la scorsa settimana: ma non è riuscita a percorrere più di 69 km e pure a singhiozzo. In Bharain la Red Bull-Renault è attesa alla prova del nove. Nei giorni scorsi, da Milton Keynes hanno buttato acqua sul fuoco della paura. Christian Horner, il team principal, ha minimizzato i problemi: «Sì, da parte nostra dobbiamo mettere a posto un paio di cosette, ma niente di esagerato. E naturalmente anche Renault dovrà fare la sua parte. È un bel po’ di lavoro, ma c’è ancora parecchio tempo da qui alla prima gara. Ma in fondo le prove servono a questo: a eliminare i problemi per non trovarseli davanti in gara». Anche in Renault hanno fiducia di risolvere in fretta il problema. Spiega il capo ingegnere Remi Taffin: «Prima abbiamo lavorato sull’accumulatore (la batteria, ndr), con buoni progressi verificati nei “filming days”. Il passo successivo è stato il software: nel primo test c’erano state noie con la guidabilità, riconducibili al controllo del “boost” (cioè l’Ers, ndr) e alla calibrazione. L’ultimo punto sono i problemi di integrazione con i nostri clienti. Per i test in Bahrain dovremmo essere a posto e girare fin dal primo giorno». Ma al di là delle dichiarazioni ufficiali tranquillizzanti, voci più indiscrete parlano addirittura di allarme, di crisi nera. E che la soluzione sarebbe ben lontana dall'esser stata trovata. E comunque, se anche - e sicuramente ci riuscirà - la Red Bull diventerà più affidabile, dovrà iniziare una lunga “rincorsa” alle prestazioni perché finora ha mille km in meno di sviluppo delle altre monoposto. Ma qual è il problema Red Bull-Renault? L'ostacolo più grosso è tirar fuori tutti i centoventi kilowatt, ovvero i 164 cavalli, dal motore elettrico collegato direttamente alla trasmissione. Il Kers, quello che recupera energia cinetica in frenata e la restituisce direttamente alle ruote in accelerazione, non funziona a dovere. L'anno scorso la Red Bull quando aveva difficoltà con l'alternatore lo staccava del tutto, ma lo svantaggio subìto in fondo era lieve: senza Kers alla RB9 mancavano 82 cavalli per appena 6,6 secondi di ogni giro di circa 90s econdi. Ma il missile di Newey compensava lo svantaggio grazie alla sua superiore aerodinamica esasperata, all'effetto Coanda degli scarichi che incollavano al suolo la RB9 nei curvoni veloci meglio di tutte el avversarie. Quest'anno invece se mancano i cavalli extra del Kers nelle prime gare sono dolori: perché la potenza aggiuntiva intanto è doppia rispetto al 2013 (164 cavalli contro 82 cv) e poi l'azione dei cv elettrici è prolungata per ben 33 secondi invece che per soli 6,6. Quindi se rispetto agli avversari alla Red Bull vengono a mancare 160 cv per il 35% del tempo di ogni giro invece che per appena il 7% del tempo, allora sono guai seri per Vettel e Ricciardo.

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