Analisi prove: miracolo Red Bull?

Analisi prove: miracolo Red Bull?
La RB10 recupera e sfida la Ferrari. Mentre le Mercedes sono davanti

Alberto Antonini

14.03.2014 ( Aggiornata il 14.03.2014 10:55 )

Dal nostro inviato a Melbourne (Australia): Alberto Antonini La Mercedes è una certezza: risolto il piccolo problema di Hamilton nella prima sessione (dovuto a un sensore dell’olio) le due W05 hanno dominato sia nel giro veloce che nella simulazione di gara. Non è ormai più un mistero che le scelte vincenti siano l’integrazione totale - tutto fatto “in casa”, dall’elettronica ai pistoni - e la particolare disposizione degli elementi dello Mgu-H, il motore elettrico collegato al turbo, piazzato fra compressore e turbina invece che a un’estremità. Toto Wolff sorride: «Forse è vero che abbiamo più cavalli degli altri». Ma dietro, la lotta si accende già. Con una Ferrari buona ma non perfetta, e una Red Bull in miracoloso recupero. Il fatto che Vettel sia arrivato a quaranta giri nella seconda sessione, quando nei test invernali faceva fatica a metterli assieme in una giornata, la dice lunga sul lavoro compiuto in prevalenza sul software, in modo che le varie parti dell’elettronica riuscissero a “dialogare” tra loro. Così è venuto fuori il potenziale di una RB10 già individuata come veloce nella percorrenza di curva. Adrian Newey non si smentisce ma Ricciardo sottolinea: «Possiamo migliorare ancora nel veloce». Nella lista dei giri veloci, Vettel rimane due decimi dietro ad Alonso. Ma quanto conteranno, domenica, i giri veloci da qualifica rispetto ai consumi? Il fatto che la Ferrari usi “espedienti” (perfettamente legali) come la doppietta elettrica, per risparmiare benzina, ha fatto pensare che il motore di Maranello sia meno efficiente, che abbia bisogno di più carburante. Ma rispetto alla Mercedes, la F14 T sembra per il momento pagare di più la scelta fatta sul motore “H”, quello collegato al turbo. Che funziona per lo più come generatore, tranne nei momenti in cui spinge la girante per ridurre il ritardo di risposta del compressore. La Ferrari è soddisfatta ma Raikkonen ha il muso lungo, perché rispetto ad Alonso ha pagato sette decimi sul giro veloce e un’esagerazione sul ritmo di gara. È chiaro che Kimi deve ancora lavorare sull’adattamento.

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