Alonso raffredda i facili entusiasmi

Alonso raffredda i facili entusiasmi
"Direi una bugia a promettere il podio in Spagna"

08.05.2014 ( Aggiornata il 08.05.2014 16:35 )

Dall'inviato di Autosprint a Barcellona (Spagna): Alberto Sabbatini Proprio su questa pista di Barcellona, un anno fa esatto, Alonso ha colto l’ultima vittoria della Ferrari e sua personale. Dire che ci arriva mogio per la situazione poco competitiva della Ferrari non è vero, perché nella conferenza stampa del giovedi assieme agli altri piloti Alonso ha riso e fatto battute, però quando parla della F14 T Fernando torna molto realista. E con i piedi per terra. “È vero che usciamo da un podio in Cina, lì abbiamo spinto tantissimo e avevamo una extramotivazione per far bene visto il nuovo cambio di assetto al comando della squadra. Ma vi direi una grande bugia se vi promettessi che sono in grado di vincere o di andare sul podio qui a Barcellona. Ci proverò, ve lo prometto perché le motivazioni sono intatte e ho voglia di fare, ma sarei bugiardo a garantire un podio certo. La macchina è quella che è, non cambia; si ci sono piccole novità ma niente di clamoroso”. E sopratutto, pensa ma non dice, niente che possa far la differenza con le Mercedes. “A volte - riprende Alonso - incide di più la fortuna per cambiare il risultato, in Cina per esempio ho avuto un incidente subito al via eppure non si è rotto niente e sono riuscito ad andare a podio, altre volte un contatto simile ti può compromettere la corsa”. Il circuito di Barcellona però, vuoi per la tradizione, vuoi per la conformazione del tracciato, possiede qualche caratteristica che si adatta alla Ferrari. “Si, il disegno del tracciato ci va bene, c’è solo un lungo rettifilo (uno dei punti deboli della Ferrari è la scarsa velocità, ndr) e il resto delle caratteristiche della pista ci possono aiutare”. Barcellona è un circuito dove d’inverno si svolgono sempre i test F1, quindi di solito prima della corsa si conosce bene lo stato di competitività di ogni monoposto sul tracciato di Montmelò, ma quest’anno i piloti ci arrivano “alla cieca”, nel senso che nessuna macchina ha girato d’inverno su questa pista e quindi c’è un po’ di incertezza. “È facile prevedere che le Mercedes saranno favorite - ripete Alonso - 4 vittorie in 4 gare, vuol dir che vanno bene ovunque. Ma per noi Barcellona sarà la chiave per capire la competitività in futuro, perché questa è una pista completa, e ci sarà utile per capire dove siamo rispetto agli altri”. Possiamo ipotizzare che la Ferrari sarà competitiva nella parte centrale della pista, con i curvoni veloci in appoggio dove la F14 T si trova bene, e sarà più in crisi nella parte iniziale, che comprende il lungo rettifilo, e nel tratto finale fatto di curve strette dove serve molta trazione in uscita, che è l’aspetto in cui la Ferrari di quest’anno difetta particolarmente. Un sorrisetto e una battuta Alonso se l’è concessi quando gli hanno detto che Toto Wolff ha espresso apprezzamenti per la Ferrari dicendo che la squadra del Cavallino è il pericolo maggiore per la Mercedes nella corsa al titolo e che c’è sempre da aspettarsi qualcosa dalla Ferrari e da Alonso perché sono dei “mostri”. Al che Alonso ha risposto ridendo: “Beh, dipende dai punti di vista. Se parliamo di un uomo essere un mostro è un complimento, se ci si riferisce a una donna non è esattamente un bell’apprezzamento... Però mi fa piacere che dica così: vuol dire che ci rispetta”. Il Gp Spagna è anche la seconda uscita per il nuovo team principal Marco Mattiacci al muretto Ferrari. Alonso ha avuto modo di approfondirne meglio la conoscenza. “Sono stato a Maranello la settimana scorsa (quando poi Alonso è venuto a Imola per commemorare Senna, ndr) è tutto calmo, si lavora sodo, ho parlato a lungo con Marco nel suo nuovo ufficio; abbiamo esaminato un po’ tutta la situazione e i problemi che ci sono; lui è ancora nella fase in cui sta ascoltando e prendendo la misura alle cose: non è un ingegnere, è un manager e quindi dovrà confrontarsi con tutti. Per ora non ci sono cambiamenti in atto, ma di certo in futuro ne farà e sono certo farà quello che è buono per la squadra”.

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