Wolff: Così gestisco la rivalità Lewis-Nico

Wolff: Così gestisco la rivalità Lewis-Nico
La strategia del capo della Mercedes: "I piloti giochino pure tra loro basta che non rompano il giocattolo. Sanno che non tolleriamo un incidente"

29.05.2014 ( Aggiornata il 29.05.2014 15:37 )

La rivalità fra Rosberg ed Hamilton è sempre più intensa e chi deve gestirla è Toto Wolff, il capo della Mercedes Motorsport. Il quale ha una soluzione pratica: Lasciarli fare, basta che non rompano il “giocattolo”. Dove con tale termine intendiamo il delicato equilibrio fra squadra, macchine e piloti che rende il team vincente al punto da aver fatto segnare 6 vittorie su 6 gare e 5 doppiette su 6 Gran premi. Toto Wolff, prima che direttore sportivo e caposquadra, è stato pilota (gudiava vetture Porsche GT nel campionato Fia e in altre categorie, tra l’altro per un team italiano, l’Autorlando) e sa bene quanto sia delicato gestire questa rivalità. Ma sa anche che non si deve eccedere nel reprimere i caratteri dei due piloti: perché limitarne la competitività con ordini di squadra può essere anche peggio perché fa presupporre un privilegio nei confronti di uno o l’altro. La cosa migliore è lasciarli lottare alla pari. Senza preferenze. “Non sono preoccupato se paragonano la loro rivalità a quella fra Senna e Prost, ma io lo vedo come un complimento sia per Lewis che per Nico", ha detto Wolff sul sito ufficiale della squadra "Però qui la situazione è molto diversa. La filosofia racing della Mercedes è quella di permettere ai nostri piloti di competere fra loro: lasciamo che i ragazzi giocano con i loro “giocattoli”, a meno che non li rompano. I piloti sanno che non tollereremo un incidente fra loro”. Wolff insiste che tali tensioni sono normali quando si combatte per un titolo mondiale. “Certo, può essere una rivalità abbastanza tesa, ma questa intensità è normale: sono entrambi ragazzi competitivi e sono in lotta per un campionato del mondo. Wolff ha sottolineato che il rapporto lacerato fra Rosberg e Hamilton è una preoccupazione secondaria: “Si parla tanto della loro relazione, ma non è la cosa fondamentale per una campagna di successo. I piloti hanno bisogno di lavorare con e per la squadra prima di tutto", ha aggiunto Wolff. “Hanno una macchina competitiva con esattamente gli stessi punti di forza e di debolezza, quindi hanno bisogno di lottare per ogni piccolo vantaggio ovunque si può”.

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