Lo sfogo di Marmorini

Lo sfogo di Marmorini
L’ex capo dell’area motori della Ferrari rimanda al mittente le accuse sulla paternità delle scelte (errate) della Power Unit 2014

15.08.2014 ( Aggiornata il 15.08.2014 18:02 )

Luca Marmorini, alla fine, ha detto la sua. Lo ha fatto tramite l’amico giornalista Leo Turrini (nel suo blog "Profondo Rosso" su quotidiano.net) mettendo i puntini sulle “i” e lanciando un allarme non da poco nei confronti di Maranello. È la coda di una polemica (comprensibile) o un segnale di un pericolo concreto? «Apro bocca in risposta, anche, ad una serie di provocazioni – attacca Marmorini - perché è stata fatta passare l'idea che tutti i guai della F 14 T sono colpa della Power Unit. Vediamo di ristabilire la verità. Insieme ai miei collaboratori ho confezionato una Power Unit con certe dimensioni, cioè più piccola della versione Mercedes e anche della versione Renault, perché questo ci è stato chiesto dal responsabile del progetto della vettura, il signor Tombazis...»

. «Ci dissero: vogliamo una PU molto compatta – prosegue Marmorini - con radiatori piccoli, perché compenseremo la minore potenza con soluzioni aerodinamiche che ci garantiranno un vantaggio sulle monoposto spinte dal Mercedes e sulle monoposto spinte dal Renault. È andata esattamente così: solo che, quando ci siamo confrontati con la concorrenza, i cavalli in meno ovviamente c'erano, ma la compensazione da aerodinamica non esisteva assolutamente. È andata così e mi sarebbe piaciuto spiegarlo a Marco Mattiacci, quando è stato messo al posto di Domenicali. Ma con Mattiacci in tre mesi ho scambiato quattro parole: ci siamo visti due volte, la prima per i saluti, la seconda quando lui mi ha sottoposto la lettera che sanciva il mio addio all'azienda». Infine Marmorini lancia l’allarme. «Io non voglio accusare nessuno – conferma - davvero. Segnalo però che la Ferrari ha preso una strada che prevede di affidare il reparto corse a persone inesperte, le quali persone inesperte si avvalgono di consiglieri che finora nulla hanno dimostrato e che però godono di una fiducia incondizionata. Chi sono i consiglieri di cui sopra? Pat Fry e James Allison. La Ferrari rischia di danneggiare anche lo zoccolo duro sul quale in passato ha costruito tanti successi. Non parlo per me, io ormai sono out. Ma mi dispiace per i tecnici che conosco e che sono ancora lì, ottime persone che si stanno demoralizzando. Binotto il mio successore? Gli voglio bene, gli auguro solo di non mettere gli interessi di carriera davanti a tutto». Marmorini conclude la sua chiacchierata con Turrini parlando del suo futuro: «Non è vero che ho già firmato per la Renault. Anzi, nel presente a me una Formula Uno nella quale un motorista in pratica non può lavorare sulla sua creatura, causa regolamenti che impongono il congelamento, piace pochissimo. Però sono sincero, le corse da Gran Premio hanno un loro fascino, magari tra un mese cambio idea e ai box ci torno». Roberto Chinchero

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