Ricciardo, una vittoria più calcolata

Partito quinto, Daniel Ricciardo è andato subito all’attacco di Alonso alla prima staccata in fondo a Kemmel (finendo leggermente largo a Les Combes), poi a pressare Vettel facendolo sbagliare, quindi ha gestito sempre nel migliore dei modi la situazione (anche le gomme) trovandosi in modo quasi naturale a condurre la gara con un vantaggio che non ha lasciato possibilità a Rosberg una volta risalito secondo. Conquistando così la terza vittoria stagionale che oltretutto lo qualifica ancora una volta come unico pretendente al successo quando le Mercedes hanno dei problemi. Lui commenta così questa nuova impresa: «Sapete come tutti dicevano che non avevamo alcuna possibilità qui, ma direi che abbiamo avuto davvero un buon ritmo oggi, e ce ne siamo sorpresi noi stessi. È un po’ surreale, ma un'altra vittoria è molto buona, molto buona. È stata un po’ difficile verso la fine: quando sei al comando, ci si sente sempre come se fossi il più vulnerabile, quando si tratta di un pit stop o no. Ma quando Simon, il mio ingegnere, alla radio mi ha detto “Mancano 11 giri, questi pneumatici possono arrivare alla fine?”, io ho detto che credevo di poter mantenere più o meno quel ritmo, e siamo stati in grado di farlo. E poi all'ultimo giro ho trovato un altro paio di decimi, così mi sono divertito ancora un po’! C'è stato un sacco di cose buone con la vittoria di oggi: le ultime due provenivano da uno stile più aggressivo di gara, ma oggi è stata una cosa più calcolata ed è stato bello vincere in circostanze diverse». Anche subito dopo la vittoria, infatti, Ricciardo aveva rimarcato come il suo impegno fosse stato soprattutto quello di mantenere la concentrazione e il suo passo di gara. E pure di aver sempre sognato una vittoria a Spa: ma ora è una realtà. Maurizio Voltini

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