Ora Alonso rischia la penalità per i guasti motore

Ora Alonso rischia la penalità per i guasti motore
Quello utilizzato a Monza era l'ultimo consentito: s'è rotto quello elettrico, ma preoccupano le conseguenze

09.09.2014 ( Aggiornata il 09.09.2014 11:34 )

C’è un problema più incombente per la Ferrari al momento oltre alla vicenda Montezemolo-Marchionne: ed è quello delle penalizzazioni. L’avaria che ha fermato Alonso al 29° giro rischia di compromettere il ferrarista in una delle restanti gare. Il guasto subito da Alonso è accaduto al motore elettrico Mgu-H (quello che recupera il calore della turbina e lo converte in energia elettrica); ma come molti sanno, il campionato 2014 si distingue per il ridotto numero di sostituzioni meccaniche al gruppo motopropulsore che è possibile effettuare sulle monoposto pena sanzioni sotto forma di retrocessione in griglia nella corsa successiva. Le regole consentono la sostitizione di cinque componenti al massimo. Dopo scatta la penalità. Alonso a Monza aveva montato il quinto motore termico V6, l’ultimo consentito dal regolamento. Il ritiro è avvenuto non per un guasto al V6 ma alla Mgu-H ma bisognerà vedere se il guasto all’Ers ha compromesso anche l’unità termica. Inoltre sembra che l’avaria abbia guastato le batterie dell’Ers e forse quest’ultimo. La sigla “Ers” indica l’intero complesso del recupero di energia, quindi comprende i due motori elettrici, quello cinetico azionato dai freni e quello termico azionato dal turbo, nonché la batteria e le centraline. Per Monza sulla Ferrari n.14, quella di Fernando, erano stati montati anche un nuovo turbo e un nuovo Mgu-H (elettrico azionato dal turbo stesso), i n.4 della dotazione prevista. Il guasto è stato ritenuto senza precedenti, o quasi, per questa stagione. In gara non si era mai verificato. Ma forse non è un caso che su piste molto esigenti per la potenza il sistema sia andato in crisi: una delle caratteristiche negative della power unit Ferrari è proprio la difficoltà nel mantenere una carica sufficiente a integrare la potenza del motore termico nei lunghi tratti con l’acceleratore spalancato. Le basse velocità sono lì a dimostrarlo. Stranamente, però, stavolta i dati di consumo erano in linea con quelli della concorrenza. Segno che la Ferrari era un po’ più “ibrida” rispetto all’altra gara-disastro di quest’anno, in Bahrain.

  • Link copiato

Commenti

Leggi autosprint su tutti i tuoi dispositivi