Ecco perché Montezemolo ha ceduto a Marchionne

Ecco perché Montezemolo ha ceduto a Marchionne
Nel comunicato d'addio il presidente spiega: "con la quotazione FCA è giusto che Ferrari venga guidata dall'a.d. del gruppo"

10.09.2014 ( Aggiornata il 10.09.2014 10:44 )

Pochi istanti dopo l'annuncio delle dimissioni, Luca di Montezemolo ha rilasciato una prima dichiarazione ufficiale di Montezemolo. "La Ferrari avrà un ruolo importante all’interno del gruppo FCA nella prossima quotazione a Wall Street - ha spiegato l'ormai ex presidente Ferrari - e si aprirà quindi una fase nuova e diversa che credo giusto debba essere guidata dall’Amministratore Delegato del Gruppo. Finisce un’epoca e ho quindi deciso di lasciare la presidenza dopo quasi 23 anni meravigliosi e indimenticabili, dopo quelli passati a fianco di Enzo Ferrari negli anni Settanta”. Dalle sue parole traspare, anche se velate di diplomazia, la causa vera della rottura tra lui e Marchionne: la divergenza di vedute sul ruolo della Ferrari nel futuro del gruppo FCA. Montezemolo la voleva più indipendente ed autonoma, magari quotata in borsa a parte, per consolidarne il valore visto che quello Ferrari quest'anno è stato ufficialmente riconosciuto come il marchio più potente al mondo secondo la classifica redatta da un autorevole istituto specializzato americano. Marchionne invece voleva che la Ferrari andasse ad accrescere il valore complessivo del gruppo FCA per valorizzare la quotazione in borsa a New York. Le parole di ringraziamento di Montezemolo continuano così: “Il mio ringraziamento va innanzitutto a donne e uomini eccezionali in fabbrica, negli uffici, nei campi di gara, sui mercati di tutto il mondo che sono stati i veri artefici in questi anni della grande crescita dell’azienda, delle tante memorabili vittorie e del successo del marchio diventato grazie a loro uno dei più forti al mondo. Un saluto e un ringraziamento a tutti i nostri partner tecnici e commerciali, ai dealer di ogni Paese e in modo particolare ai clienti e ai collezionisti con cui condivido la stessa passione. Ma il mio pensiero va oggi anche ai nostri tifosi che non hanno mai fatto mancare alla Scuderia il loro entusiasmo soprattutto nei momenti più difficili. La Ferrari è la più bella azienda del mondo e per me è stato un grande privilegio e onore esserne stato il leader. Le ho dedicato tutto il mio impegno ed entusiasmo e insieme alla mia famiglia ha rappresentato e rappresenta la cosa più importante della mia vita. Auguro agli azionisti, e in particolare a Piero Ferrari che mi è stato sempre vicino, e a tutte le persone dell’Azienda ancora tanti anni di successo che la Ferrari merita". a.s.

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