Allison: "A caccia del compromesso"

Allison: "A caccia del compromesso"
Il direttore tecnico del Cavallino analizza le caratteristiche del tracciato di Sochi sottolineando i punti che faranno la differenza

08.10.2014 ( Aggiornata il 08.10.2014 10:17 )

Con il pensiero dei piloti e della squadra ancora rivolto al sostegno di Jules Bianchi, la Ferrari è sbarcata a Sochi, per l’unica prova inedita del campionato 2014. «Ogni circuito nuovo costituisce sempre una sfida interessante e ci rendiamo conto di quanta differenza ci sia nel conoscere le piste dove si è già corso negli anni precedenti – ha commentato il Direttore Tecnico James Allisonun tracciato completamente nuovo obbliga le squadre a prepararsi a livello strategico nella maniera migliore, senza tralasciare alcun dettaglio. A livello base possiamo dire di conoscere la pista di Sochi, ne abbiamo studiato il layout e abbiamo avuto la possibilità di approfondirne la conoscenza sia con le simulazioni computerizzate, sia attraverso il simulatore con entrambi i piloti». Come su tutti i tracciati in cui si corre senza riferimenti storici, i dati con cui si sceglie il setup di base sono quelli che provengono dalle simulazioni. Osservando la mappa della pista di Sochi, emergono due sezioni relativamente veloci e una serie di curve piuttosto lente. «Ma a dominare la scena, poco dopo la linea del traguardo, è la lunghissima curva che scorre verso sinistra – aggiunge Allisona prima vista sembra che a livello di regolazioni ci sarà da trovare un compromesso tra ciò che serve per andare forte sui rettilinei e quello che invece è necessario per affrontare le curve lente. Queste richiedono molto carico aerodinamico, mentre sul rettilineo servirebbe una vettura regolata in maniera opposta». Una delle leggi non scritte, ma ben presenti a tutti gli addetti ai lavori, è quella sui piloti “top” capaci, su piste sconosciute, di trovare in pochi giri i riferimenti. «Su un circuito nuovo, di solito i piloti di maggior classe, quelli che riescono ad adattarsi meglio per esprimere le loro grandi capacità di guida, cominciano a stabilire tempi competitivi prima degli altri – continua Allisontutti i piloti di Formula 1 hanno però mezzi e talento per imparare un circuito in tempi brevi ed essere pronti per le qualifiche del sabato. L’effetto novità della pista avrà quindi un peso solamente nella prima e seconda sessione di prove libere». Roberto Chinchero

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