Montezemolo: Mi aspettavo un grazie in più

Montezemolo: Mi aspettavo un grazie in più
L’ex presidente della Ferrari ha parlato per la prima volta a Porta a Porta commentando la sua uscita dalla Scuderia

16.10.2014 ( Aggiornata il 16.10.2014 10:56 )

Dopo l’addio ufficiale di tre giorni fa, Luca Cordero di Montezemolo ha rotto il silenzio parlando del termine della sua storia a Maranello. Lo ha fatto ripercorrendo quelli che sono stati i momenti salienti della sua lunga esperienza in Ferrari e Fiat, sottolineando come sia mancato un po’ di tatto e riconoscenza da parte della famiglia Agnelli nel momento della sua uscita. «Tutto è avvenuto un po’ in fretta a causa della la quotazione di Fiat-Chrysler alla Borsa americana – spiega Montezemolo - c’era necessità di avere una Ferrari dentro un grande gruppo e credo che questo abbia un po’ accelerato i tempi. Non mi ha fatto molto piacere il modo, ma fa parte della vita ed è giusto che chi ne è il proprietario possa prendere delle decisioni. Ho avuto un rapporto molto forte con la famiglia Agnelli, credo di aver fatto qualcosa di importante nel 2004, quando accettai di fare il presidente della Fiat in un momento estremamente drammatico. Forse un grazie in più me lo sarei aspettato». Montezemolo rivendica il suo palmares conquistato negli anni in cui è stato timoniere del Cavallino: «Dal 1999 ad oggi abbiamo vinto 14 titoli mondiali in 15 anni. Nel 2000 vincemmo il mondiale in Giappone con Michael Schumacher dopo 23 anni. Era l’alba in Italia e ricordo la telefonata dell’avvocato Agnelli. Per la prima volta l’ho sentito piangere per la gioia perchè era un momento particolare per la Fiat ed anche per lui che non stava bene. Nel 2003 gli dedicammo la macchina la Ferrari `G.A.´ e si vinse mondiale piloti e costruttori. Negli ultimi anni siamo la squadra che ha vinto di più al mondo e sia nel 2008 che nel 2010 e nel 2012 abbiamo perso il mondiale nell’ultima gara. La stagione veramente deludente è stata l’ultima ma questo è lo sport». Ultimi temi, di estrema attualità, l’incidente di Jules Bianchi e la partenza di Fernando Alonso: «Le corse ora rispetto al passato in termine di sicurezza hanno fatto dei progressi enormi. Purtroppo qualche incidente capita ancora come l’ultimo di Jules Bianchi, un nostro ragazzo, ma quel trattore non poteva e non doveva essere lì. In quanto a Fernando credo che vada via per due motivi. Uno: non vuole cimentarsi in un altro ambiente e due perché ha un’età nella quale non può aspettare per rivincere. E’ rimasto male per non aver vinto in questi anni ed ha bisogno di nuovi stimoli». Roberto Chinchero

  • Link copiato

Commenti

Leggi autosprint su tutti i tuoi dispositivi