La cura Marchionne? Un bel calcio nel sedere!

La cura Marchionne? Un bel calcio nel sedere!
Con la stampa inglese il neo Presidente Ferrari rivela il suo metodo per tornare a vincere: sbaragliare gli avversari

16.10.2014 ( Aggiornata il 16.10.2014 17:03 )

Con gli italiani non si sbottona così apertamente, forse per rispetto. Ma con gli inglesi Sergio Marchionne non ha peli sulla lingua nello spiegare il suo metodo per rilanciare la Ferrari. "Dobbiamo dare qualche calcio nel sedere e dobbiamo farlo in fretta!”. Ha detto proprio così, un “kick some ass”, un “calcio nel sedere”. E l’ha detto alla rivista inglese Autocar che non si è fatta pregare per scriverlo. Se poi intende “calci nel sedere” virtuale, un modo di dire per mettere pressione agli avversari in F1 oppure… secondo l'interpretazione più maliziosa materialmente ai responsabili degli insuccessi, non l’ha chiarito bene. Secondo l'ufficio stampa Ferrari, che si è affrettato a rettificare le cattive interpretazioni, Marchionne non voleva dire "calci nel sedere" ma l'espressione "kick some ass" sarebbe da intendere, secondo lo slang americano, "sbaragliare la concorrenza". Va però spiegato a chi non conosce bene la lingua che in inglese kick vuol dire indiscutibilmente calcio nel senso di pedata e ass senza ombra di dubbio significa sedere. Per cui, se vogliamo mantenere il tono un po' volgarotto dell'espressione interpretando lo slang sarebbe da rendere con l'espressione "dobbiamo fare il mazzo a qualcuno", nel senso degli avversari; oppure "tirar fuori le palle".  "Ci vorrà quel che ci vorrà. Potremmo sbagliare, ma non abbiamo niente da perdere giusto? Quindi rischiamo qualcosa", ha aggiunto nell'intervista il nuovo Presidente della Ferrari che ha assunto ufficiamente il ruolo l’altro ieri. Proprio gli insuccessi della Ferrari in F.1 erano stati presi a pretesto da Marchionne per costringere Luca di Montezemolo a farsi da parte. Dice ancora Marchionne: "Viene sempre ricordato che lo sport motoristico non è una scienza e che un numero di fattori influenza le prestazioni. Poi vado a Monza e vedo che fra le prime sei macchine non c'è la Ferrari e neppure una monoposto motorizzata Ferrari. E la pressione del sangue mi sale", conclude Marchionne. Che proprio in quell’occasione pronunciò le famose parole contro Montezemolo (“Nessuno è insostituibile”) che diedero ufficialmente il via al ribaltone. Marchionne in questo momento sta molto attento a iper-valorizzare tutto quello che è Ferrari. Ha preso parte alla famosa esibizione di Rodeo Drive, a Beverly Hills negli Usa, per festeggiare i 60 anni della Ferrari negli Stati Uniti. Mantenere alta l’immagine e il prestigio della Rossa per Marchionne nel momento in cui la Ferrari può aiutare a far salire il valore delle azioni del gruppo FCA al Wall Street è strategico: "Una Ferrari che non vince sulle piste di F1 non è una Ferrari. Possono esserci dei periodi sfortunati, ma la sfortuna non può diventare un elemento strutturale del marchio". A Marchionne aveva indirettamente risposto ieri sera Montezemolo nel corso dell’intervista a “Porta a Porta” di Vespa ribadendo che è sbagliato parlare di periodo strutturale perché il 2014 è l’unico anno negativo di una striscia ventennale di trionfi Ferrari nel corso dei quali la Ferrari ha conquistato 14 titoli iridati.

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