F1: Caterham commissariata

F1: Caterham commissariata
Dopo la società, anche il team F1 affidato da Tony Fernandes a un amministratore esterno. È l’inizio della fine

24.10.2014 ( Aggiornata il 24.10.2014 16:32 )

L’ultimo capitolo, in ordine di tempo, della telenovela Caterham è l’affidamento del team F1 a un commissario esterno. Fino ad ora, in amministrazione controllata era finita la società Caterham Sports Limited, che in via teorica è indipendente da quella che controlla il team F1, e che era ancora legata alla proprietà 1Malaysia di Tony Fernandes. Ma il comunicato di oggi pomeriggio porta brutte notizie: “A seguito di una richiesta fatta ieri alle 21,55 ora europea, dagli amministratore della Caterham Sports Limited e dai legati della Exim Bank legata a Toby Fernandes, i rappresentanti della 1Mrt-Caterham (il team, ndr) hanno consentito, riservandoi i diritti, a cedere la gestione del team Caterham F1 all’amministratore Mr. Finbarr O’Connell, nell’interesse superiore che permetta alla squadra di continuare a lavoarre e a prepararsi per le prossime gare” Ma quanto ci sia da preparare, con il materiale sottoposto a sequestro e un liquidatore “in casa”, è tutto da vedere. Le prossime sono ore decisive per il futuro della squadra. Alla Caterham, dopo l’addio del team principal Manfredi Ravetto, c’è stato un violento scambio di accuse fra la società svizzera Engavest (che fa capo agli “acquirenti” di Colin Kolles) e la vecchia proprietà 1Malaysia di Tony Fernandes. La facciamo corta: Fernandes sostiene che chi ha comprato non ha pagato, Engavest replica che non è vero, che ha fatto fronte a tutti i suoi impegni e ha pagato gli stipendi. La questione andrà per avvocati, ma intanto il team non ha i mezzi per affrontare le ultime tre gare della stagione. Kobayashi ed Ericsson rischiano di restare a piedi. Né va molto meglio alla Marussia, dove Alexander Rossi sperava di salire in macchina al posto dello sfortunato Jules Bianchi, ma per il momento non ci sono garanzie di continuità. Domani, sabato, è il termine ultimo, perché il materiale deve partire con il cargo per gli Usa. Lo scenario delle 18 monoposto al via non è poi così irreale. Saremmo al minimo garantito per i diritti tv, ma intanto si pensa già a un futuro con la terza monoposto. La Fia, però, a fatto sapere che non obbligherà nessun team a schierare una vettura in più nel 2015. Perché l’accordo per il numero minimo è soprattutto commerciale, fra le squadre e la Fom di Bernie Ecclestone. Alberto Antonini

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