da Yas Marina (Abu Dhabi): Alberto Antonini
È l’ultima gara del mondiale.
L’ultima di Fernando Alonso in Ferrari. Forse - anzi più che forse - l’ultima di
Marco Mattiacci come team principal di Maranello. L’occasione per togliersi qualche sassolino dalla scarpa.
Mattiacci aveva detto:
“Prendiamo Vettel perché c’è bisogno di un pilota giovane e motivato”. La frase viene girata a “Fer” che risponde deciso:
“Ho letto quel commento. Se vuole dire che non ero abbastanza motivato, si vede che essendo stato con noi pochi mesi, non aveva visto quanto avessi lottato in questi cinque anni. Be’ - aggiunge con evidente ironia -
però non ero così vecchio quando a Monza, e anche dopo, ha tentato di prolungare il mio contratto. Ci sono stati tanti incontri e conservo ancora le e-mail che mi ha mandato”.
Insomma, si è arrivati al
punto di rottura. Fra due personaggi che sono ormai ex ferraristi, almeno a sentire la stampa tedesca che dà per certa
la partenza di Mattiacci. Voci che però, per il momento,
Maranello smentisce.
Autosprint, però, nel numero di questa settimana aveva parlato di un possibile cambiamento che riguardava proprio l’attuale team principal.
Quello che è certo è che la qualifica passa in secondo piano. Ma vedere
Fernando in fondo alla Q3, battuto anche da
Raikkonen, non è certo confortante.
“Il motore è andato bene solo nella Q2”, dice
Alonso. Si trattava dell’unità montata dopo, anzi durante le prove libere interrotte in anticipo proprio per avere tempo. Ma la power unit per oggi e domani non è certo “fresca” nel chilometraggio. Quando a
Raikkonen, i soliti problemi:
“Il retrotreno sbanda, se metti a posto una cosa nell’assetto, ne comprometti un altra”.