Ferrari: si chiamerà SF15-T

Ferrari: si chiamerà SF15-T
Scelto il nome della Rossa 2015. Evoluzione di quello dell'anno scorso con la S che sta per Scuderia

26.01.2015 ( Aggiornata il 26.01.2015 12:16 )

Il nome non è certo una rivoluzione. La nuova Ferrari F1 2015 di Vettel e Raikkonen, che sarà presentata il 30 gennaio, si chiama SF15-T. Un nome che ricalca quasi interamente quello dello scorso anno (F14-T) dove alla sigla conosciuta è stata aggiunta la “S” che sta per Scuderia ed è stato cambiato ovviamente l’anno di costruzione (15 che sta invece di 14). Non è certo una scelta rivoluzionaria, ma in linea con l’anno precedente, come dovrebbe essere la nuova monoposto, evoluzione della F14 T negli schemi generali, migliorata sostanzialmente - si spera - nei punti deboli ma senza apparenti rivoluzioni tecniche. Cambia anche la grafica della sigla: è stato scelto un colore metallizzato con effetto tridimensionale (come i marchietti sulle auto stradali) mentre la T che sta per Turbo è rosso Ferrari. Significativo il fatto che il trattino di separazione della sigla riporti i colori della bandiera italiana. Nel corso degli anni le Ferrari hanno spesso scelto denominazioni seguendo varie strategie. All’inizio della sua storia la Ferrari sceglieva la sigla in base alla cilindrata unitaria del motore (la 166, la 375) che moltiplicato per il numero dei cilindri dava la cilindrata complessiva. Questa regola è stata usata per molte vetture stradali fino alla 456 del 1993 (456*12=5472 cc). In F1 invece la scelta più comune era quella di identificare la monoposto F1 con una sigla che definiva la cilindrata o il frazionamento dei motori: ad esempio la “158” del 1964 (1500 cc 8 cilindri), oppure la lunga serie “312” degli Anni ‘70 (3000 cc 12 cilindri) cui seguiva la sigla “B” per per identificare il motore boxer o “T” per cambio trasversale. Nella prima epoca del Turbo, negli Anni ‘80, la Ferrari scelse la sigla “126” dove 12 identificava l’angolo del V delle bancate (120°) e 6 il frazionamento dei cilindri. Più avanti quando il motore turbo passò a una V di 90° si cominciò a battezzare le monoposto con l’anno di costruzione: F1/86 (la turbo del 1985), o “F1 87/88” (l’ultima turbo che visse due anni con lievi modifiche). Poi negli Anni ‘90 iniziò la serie delle V12 aspirate in cui per alcuni anni venne adottato come nome ufficiale la sigla di progetto di quei modelli: 640, 641, 642, 643. Nel 1992 e 1993 le sfortunatissime monoposto di quegli anni (non vinsero nemmeno un Gp come nel 2014) si scelsero le sigle F92A e F93A, dove il numero era l’anno e la A stava per Avanzata. Per scaramanzia l’anno dopo si cambiò nome e si passò a 412 T (4 per motore 4 valvole, 12 per i cilindri e T per il cambio trasversale). Più tardi si passò alla serie F310 (3 per la cilindrata 3 litri e 10 per identificare l’adozione del motore 3 litri 10 cilindri. Finchè dal 2000 si cominciò a usare solo l’anno di costruzione: F2000, F2001, F2002, F2003, F2004. E furono tutti anni in cui la sigla portò fortuna e queste Ferrari vinsero il titolo mondiale (come con la F2007 e F2008). Si cambiò strategia solo nel 2006, con l’adozione del motore 2400 cc V8 al posto del V10 3 litri e si scelse la sigla 248 che identificava appunto il nuovo propulsore. Uniche eccezioni furono il 2009 quando la Ferrari scelse la sigla F60 per festeggiare il 60° anniversario, e il 2011 quando la monoposto cambiò nome più volte per omaggiare il 150° anniversario della nazione italiana: inizialmente doveva chiamarsi F150, ma poi la Ford proprietaria di un pick up F150 minacciò cause legali e il nome divenne 150° Italia. L’ultima variazione fu la F138 del 2013: dove 13 è l’anno e 8 il frazionamento del motore. Quest’anno si è scelto di adottare il sistema del 2014 aggiungendo alla F di Ferrari, la S di Scuderia e la T per Turbo. Con la differenza che il nome 2014 fu scelto dai tifosi dopo un sondaggio popolare, quello di quest'anno da Marchionne e Arrivabene.

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