Caso Alonso: Boullier smorza i toni

Caso Alonso: Boullier smorza i toni
«Nulla di drammatico», dice: Alonso è già al lavoro per essere in pista a Sepang. E sarà in videoconferenza coi briefing di Melbourne

07.03.2015 ( Aggiornata il 07.03.2015 08:39 )

La McLaren ha confermato che Fernando Alonso ha subìto una “perdita di memoria temporanea” in seguito all’incidente avvenuto a Barcellona. Il team inglese lo ha ribadito a Sky Sport. La notizia arrivate ieri da alcuni media spagnoli ha però descritto un Alonso che si è definito come kartista con la volontà di diventare un pilota di Formula Uno. Più che una notizia è sembrata una speculazione, ed oggi il team manager della McLaren, Eric Boullier, ha fatto luce su quanto riportato. «Fernando ha sofferto di una commozione cerebrale con una perdita di memoria temporanea - ha detto Boullierma nulla di così drammatico come si legge sui media. Tutto è tornato presto alla normalità». Quando è stato chiesto a Boullier qualche dettaglio in più sul caso, la risposta è stata chiara: «È una questione privata. Tocca a Fernando e ai suoi medici a decidere quello che vogliono dire». «Ovviamente è molto frustrato dal non essere in macchina a Melbourne, ma sarà collegato con noi in tutti i briefing che faremo grazie ad un collegamento video - ha proseguito Boullier - quando si ha una commozione cerebrale, è necessario rispettare un periodo di recupero di 21 giorni. I medici hanno dato loro consigli ed una forte raccomandazione, ed è quella che Fernando sta seguendo». Mentre Alonso prosegue il suo allenamento («Continuo a lavorare bene, 30 minuti in bici, 30 di nuoto, 30 in palestra… Devo essere pronto per la Malesia, una della gare più impegnative e sarò al 100%»), Boullier ha confermato che alla vigilia della trasferta asiatica Fernando dovrà sottoporsi agli esami della FIA per dimostrare la sua idoneità fisica: «Ci saranno esami medici che saranno condotti come da regolamento, ma Fernando è già dentro i tempi di reazione previsti. Stiamo monitorando il tempo di recupero e vogliamo che quando possibile torni al simulatore non per metterlo alla prova, quanto per aggiornarlo su quello che abbiamo fatto nelle ultime due settimane di lavoro». Roberto Chinchero

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