Jules Bianchi potrebbe non svegliarsi più

Jules Bianchi potrebbe non svegliarsi più
Parla il padre del pilota francese e annuncia di essersi rivolto a un legale per far luce sull’incidente
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10.03.2015 ( Aggiornata il 10.03.2015 18:50 )

Jules Bianchi continua la sua battaglia a Nizza, in ospedale, insieme ai genitori che restano in attesa di una notizia positiva, di un risveglio. Torna a parlare Philippe Bianchi e lo fa per ribadire quello che è un quadro clinico immutato e non dà per scontato che il tempo possa cambiare in meglio la situazione. E’ quanto dice a La Gazzetta dello Sport, senza farsi illusioni ma con la speranza che qualcosa vada nella direzione da tutti auspicata: «Serve pazienza, tanta pazienza. Ci sono piccoli progressi, ma Jules resta sempre in coma. E finché non si sveglierà, l’unica cosa che possiamo fare è aspettare. I dottori non si pronunciano, fino a quando resta in questo stato non possono dire nulla. Potrebbe svegliarsi oppure non farlo mai». Trasmette bene quello che l’animo dei genitori in questi mesi, poi aggiunge: «Non è facile, vivere così è inumano, non sapere come andranno a finire le cose è davvero difficile. Sapere che in ogni momento può arrivare una chiamata spiacevolissima dall’ospedale, ma dobbiamo essere forti per Jules». Potrebbe sembrare una parentesi ormai chiusa nella sua dinamica, la vicenda dell’incidente di Suzuka,  ma per i signori Bianchi non lo è affatto (e come potrebbe, visto il prezzo altissimo che sta pagando Jules). Un’indagine della Fia ha ricostruito quanto accaduto in pista e determinato le cause, ma Philippe Bianchi si è rivolto a un legale per far luce: «Ho deciso una cosa: il mio compito al momento resta soltanto quello di occuparmi di Jules. Per quello che è successo in Giappone mi sono preso un ottimo avvocato: è lui che sta studiando tutto quello che è successo quel giorno e, fino a quando il mio legale non sarà arrivato a una conclusione, io non posso e non voglio dire niente. Non so ancora che strada prenderemo, cosa succederà in futuro, di sicuro quello che è accaduto a Suzuka non è stata una situazione normale di gara. L’inchiesta ha detto che in pista non è successo niente di sbagliato, però poi hanno cambiato tutto. Se c’è qualcuno che ha avuto delle responsabilità in quanto accaduto, dovrà senz’altro pagare». f.p.  

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