Horner a sorpresa: vietiamo la galleria del vento

Horner a sorpresa: vietiamo la galleria del vento
Il team principal Red Bull propone la sua ricetta per un taglio drastico dei costi in Formula 1

11.03.2015 ( Aggiornata il 11.03.2015 17:44 )

Arriva dal personaggio dal quale meno ci si aspetterebbe certe affermazioni, ma Chris Horner inevitabilmente centra il problema quando propone la sua soluzione al contenimento dei costi in Formula 1: «Se vuoi davvero una linea estrema e controversa, liberiamoci della galleria del vento». Parole che non lasciano spazio a interpretazioni e inevitabilmente vanno al cuore del problema. Il tempo trascorso in galleria del vento dai team è in assoluto il più ampio, alla ricerca di pochi centesimi lavorando su alette e pinne che spesso in pista si rivelano prive dei benefici sperati e non danno riscontro ai dati letti nei valori di un tunnel. «E’ costosa da gestire, torniamo a un’ingenuità ingegneristica», rilancia Horner. Parole “sorprendenti” perché pronunciate da chi in squadra ha l’emblema stesso dell’esaltazione aerodinamica come fattore chiave di una monoposto di Formula 1, Adrian Newey. Viene da chiedersi se una tale mossa – posto che appare impossibile il raggiungimento di un accordo tra i team per abolire la ricerca in galleria e dovrebbe arrivare come imposizione da parte della Federazione – avvantaggerebbe chi ha progettisti altamente fantasiosi e innovatori, oppure, se i riscontri dal vivo sono essenziali a prescindere, solo parzialmente sostituibili dalle simulazioni computerizzate. «Diamo a tutti lo stesso microchip per il CFD e lasciamo che siano i cervelli all’interno del team a lavorare, anziché un computer o la potenza di una galleria del vento. Perché non essere radicali? Perché non far sì che tutti abbiano gli stessi processi?», rilancia Horner ad Autosport. «Se fossi Bernie o Jean (il riferimento è a Ecclestone e Todt; ndr) sarebbe la direzione nella quale guarderei. Un divieto non ci farebbe comodo ma se crediamo convintamente che sia la cosa giusta da fare, affitteremmo la galleria del vento per altri usi». Di riduzione dei costi si parla ormai da anni, senza che sia mai stato trovato un punto fermo intorno al quale tutti hanno concordato la linea da seguire. L’idea di budget cap è stata cassata nei fatti per l’impossibilità di determinare cosa dovesse rientrare nel limite, cosa no e come monitorare efficacemente le spese: «Non puoi dettare quanti soldi deve avere un team e dove deve spenderli, ma quel che puoi fare per via regolamentare è diminuire i ritorni: puoi avere un bel motorhome e muretto, la fabbrica e tutto il resto, pagare i piloti una fortuna, ma se fossero così i regolamenti, non ti darebbero necessariamente un vantaggio tecnico». f.p.

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