Il mondiale è ricominciato con
la solita doppietta della Mercedes e con la
34ª vittoria di Hamilton in carriera. Ma la gara della
Mercedes è stata meno scontata di quanto si è visto in tv, se non nei confronti degli avversari, almeno fra i due piloti della Stella.
«A un certo punto - dice
Rosberg -
il mio team mi ha chiesto di risparmiare benzina per poter attaccare Hamilton nel finale. L’ho fatto ma... l’effetto non si è visto perché io ho tirato negli ultimi giri ma lui ha fatto lo stesso. E così il divario tra noi non è cambiato! Non riuscivo nemmeno ad avvicinarmi più di quel secondo e mezzo/due secondi di distacco, figurarsi se potevo mai provare a superarlo!».
Però
Rosberg non sa che
Hamilton in quella fase finale di gara qualche preoccupazione l’aveva. E svela un retroscena:
«A un certo punto della corsa avevo un alert sul cruscotto per il consumo benzina eccessivo e non ero sicuro di poter finire la gara. Questo mi ha fatto innervosire ed è per quello che Rosberg mi si è avvicinato». Forse Nico non lo sapeva e non ha potuto sfruttare questo piccolo momento di crisi.
Hamilton però ammette anche di aver sempre avuto la gara sotto controllo:
«Era una di quelle corse dove devi essere molto tattico: accumulare un vantaggio all’inizio (ed è quello che lui ha fatto portandosi in pochi giri a 4”8 di distacco, ndr)
e poi gestire il consumo di gomme e benzina. Quando ho raggiunto un vantaggio di due secoondi, ho cercato di mantenerlo».
Unica consolazione per i rivali: le
Mercedes in gara hanno però dimostrato di avere
un passo meno superiore di quello mostrato nelle prove. Invece di 1,3 secondi di vantaggio al giro, il margine medio in corsa è stato di 6 decimi:
Vettel è giunto infatti staccato di 34,5 secondi accumulati in 58 giri.
Alberto Sabbatini