GP Germania 2015, Ecclestone e gli organizzatori calano il sipario

GP Germania 2015, Ecclestone e gli organizzatori calano il sipario
Al Nurburgring non subentrerà Hockenheim, che spiega: “La scadenza per organizzare la corsa è passata”

17.03.2015 ( Aggiornata il 17.03.2015 17:34 )

Nonostante la Mercedes dominatrice, nonostante Vettel in rosso, nonostante Rosberg e Hulkenberg. Nonostante tutto, il Gran premio di Germania 2015 è più un’utopia che una sfida realmente concretizzabile. La storia è nota: il Nurburgring avrebbe dovuto ospitare l’evento quest’anno, ma l’assenza di interlocutori e soprattutto dei soldi per garantire l’evento, ha portato Ecclestone a cercare un accordo con Hockenheim, che in teoria il gran premio dovrebbe ospitarlo ogni due anni. Quell’accordo non c’è ancora e dalle dichiarazioni dei protagonisti sembra non ci potrà essere, segno che non si trattava “semplicemente” di apportare una variazione sul numero di anni tra un’edizione nella regione di Baden-Wurttemberg. «Al momento, il Gran premio di Germania è morto. Non verrà sostituito se non dovesse corrersi, al pari di qualunque altra gara: se è cancellata, è cancellata. Non c’è molto altro che possiamo fare». Dispiaciuto, ma con ben chiare le responsabilità del fallimento, è apparso Niki Lauda, per il quale vanno ricercate esclusivamente in capo agli organizzatori. «Ovviamente sarebbe un peccato se non dovesse esserci il Gran premio di Germania quest’anno, ma c’è da dire: “Se l’organizzatore non è in grado di ospitare una gara, allora non è colpa di Bernie Ecclestone”», ha commentato al giornale Tagesspiegel. Per l’austriaco, i problemi economici del Nurburgring non possono portare a biasimare altri. «Sta agli organizzatori preparare l’intero evento, come in Austria, Silverstone, Spa e Melbourne sono in grado di fare così bene». Sul fronte Hockenheim, arrivano le parole di Georg Seiler alla Bild, con le quali il manager del circuito non lascia margini a interpretazioni: «Non abbiamo più speranze che la gara di Formula 1 si tenga qui. Negli ultimi anni abbiamo fatto tutto per accontentare i tifosi, la scadenza per poter correre comunque è passata, viceversa la qualità dell’evento ne risentirebbe. Avevamo acconsentito a ospitare la gara del Nurburgring e sotto questo profilo non saremmo stati sotto alcun obbligo contrattuale», chiarisce, a voler sottolineare come Hockenheim nel ruolo di cavaliere bianco non è un qualcosa di scontato né imposto da alcuno. «Ci sono state delle discussioni con terze parti sull’assunzione del rischio, ma non hanno portato a un esito positivo». f.p.

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