Raikkonen e il "piano B"

Raikkonen e il "piano B"
Kimi ha sfruttato al meglio una strategia alternativa, anche se c'è stata una sbavatura che forse gli avrebbe permesso di fare meglio che 2°

19.04.2015 ( Aggiornata il 19.04.2015 20:20 )

Esaltante gara di Raikkonen. Con una strategia diversa da tutti gli altri e una rimonta fantastica. Raikkonen ha messo le soft nello stint finale quando gli altri avevano le bianche. E con le gomme morbide e la macchina leggera di benzina si è messo a volare recuperando e passando da 19 secondi di distacco dalle Mercedes che aveva 17 giri dalla fine, fino al sorpasso su Rosberg che gli è valso il secondo posto e il podio. Raikkonen non saliva sul podio dal Gp Corea 2013, quasi due anni: 570 giorni, ben 25 gran premi. Una vita per lui. Raikkonen tra l’altro ha finito in scia al vincitore Hamilton: appena 3,3 secondi di distacco per Lewis che cominciava ad accusare problemi di freni. Eppure nonostante questo capolavoro di corsa, in cui si è dimostrato sempre più veloce di Vettel e gli garantisce un’iniezione di autostima enorme, Raikkonen non è contento! Sul podio ha spiccicato la solita smorfia, sorrisi quasi zero. E non perché in omaggio alle regole musulmane non ha trovato lo champagne - lui noto estimatore dell’alcool - ma solo una bevanda frizzante al succo di rosa. «Non si è mai contenti quando si finisce secondi. Ma dopo un inizio di stagione difficile sono soddisfatto. Alla fine venivo su molto veloce, ma ormai i giri di gara erano finiti. Dobbiamo essere contenti per come è finita la gara, ma davvero speravo in un risultato migliore», ha detto alla fine. Sentito Kimi? Risultato migliore. Ma migliore in che modo se partiva quarto ed Hamilton appariva imbattibile? Possibile che non si accontentasse di aver superato Rosberg con il suo forcing nei giri finali e di aver ritrovato il podio un anno e mezzo dopo? «A dire la verità Rosberg l’ho superato già in partenza: scattavo quarto ma alla prima curva sono passato davanti a lui. Per questo dico che si poteva fare ancora meglio…». Raikkonen poi fa capire anche che non era troppo convinto della scelta strategica che si è rivelata la mossa vincente: quella di non mettere le gomme soft al primo pit-stop ma fare il secondo stint con le medie. Diversamente da tutti gli altri che hanno montato subito il secondo treno di soft. Così lui si è ritrovato con le soft nuove, risparmiate in qualifica, negli ultimi 16 giri e con la macchina leggera di carburante si è messo a volare e ha cominciato a recuperare 2/3 secondi alle Mercedes davanti a lui. Fino a raggiungerle e superarne una. Ma quella di cambiare la strategia in corsa è stata una decisione presa via box e quasi imposta al pilota che all’inizio, anche via radio, non appariva troppo convinto. «Avevamo piani diversi su come gestire la gara, questa era solo una delle opzioni ma abbiamo fatto un ottimo lavoro su questa strategia. Sapevamo che con le gomme medie avevo un alto rendimento, potevo recuperare facilmente, mi chiedevo però mentre guidavo se fosse stata una scelta giusta. Ma si è rivelata tale e alla fine sono riuscito a superare Rosberg e abbiamo fatto il massimo risultato che si poteva fare oggi». Però c’è un “ma”. E spiega anche perché Raikkonen è un po’ critico sulla strategia che gli è stata imposta. La Ferrari ha forse aspettato un giro di troppo per chiamare Kimi ai box nella prima parte di gara e togliere le soft per le medie. In quel giro, al 17° passaggio (gli altri le avevano sostituite ben prima, al 13° Vettel e al 14° Rosberg) Raikkonen ha perso quasi 4 secondi perché gli pneumatici ormai si erano degradati troppo. 4 secondi che alla fine son di più di quelli che lo hanno diviso sul traguardo da Hamilton. Se Kimi si fosse risparmiato quel 17° giro e avesse messo le bianche (che avevano buona consistenza) un giro prima, forse ora festeggerebbe la vittoria. Ma con i se i ma non si vincono i Gp. a.s.

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