Wolff, i problemi ai freni erano un rischio noto

Wolff, i problemi ai freni erano un rischio noto
In Mercedes erano consapevoli dei risvolti critici sull’impianto di una modifica apportata dopo le libere

20.04.2015 ( Aggiornata il 20.04.2015 14:58 )

I problemi ai freni in gara? Un risvolto (prevedibile) dei cambiamenti d’assetto apportati al venerdì. Toto Wolff approfondisce quelle che sono le ragioni alla base del guasto al brake-by-wire sulla Mercedes di Rosberg, dettaglio che è costato la seconda posizione nel Gran Premio del Bahrain: «E’ un problema di set-up. Sapevamo che i cambiamenti apportati alla macchina avrebbero compromesso un po’ le temperature dei freni, per cui sapevamo cosa stavamo facendo». L’interrogativo adesso è rivolto su quale sia la modifica che ha innescato l’innalzamento delle temperature. Rosberg ha condotto una gara con più frangenti nei quali si è trovato in lotta e chiamato al sorpasso, per cui lo stress sull’impianto non è certo mancato, su un circuito molto esigente di per sé. Tuttavia, correre un rischio calcolato da parte del team vuol dire aver trovato degli effettivi benefici nel comportamento della macchina. «E’ stata una gara dura, abbiamo avuto tanti sorpassi, specialmente con Nico e poi entrambe le monoposto hanno avuto dei problemi a fine gara, quando erano nel traffico dei doppiati: quello di Nico non è stata una sorpresa, vedevamo le temperature elevate, ma su Lewis sì ed è collegato al fatto che ha spinto un po’ vedendo arrivare Kimi. Specialmente nell’ultimo giro era nella staccata in fondo al rettilineo che le temperature salivano alle stelle e quando accade ciò, il brake-by-wire passa sul sistema convenzionale e ti ritrovi senza armi per difenderti». Noie sul versante dei freni non sono nuove in Mercedes, ricordiamo il Gran Premio del Canada 2014 che portò al ritiro Hamilton e Rosberg a una gara conclusa con grandi difficoltà. «Non c’è mai una sola soluzione, per cui provi ad affrontare un problema – quello che abbiamo avuto al venerdì – con un paio di aggiustamenti e uno di questi era collegato alla capacità di raffreddamento dei freni. Per cui, col senno di poi, sapendo che questo ha portato un problema che quasi ci faceva perdere la gara e ci ha fatto perdere la seconda posizione, probabilmente riguarderemo le cose e faremo diversamente in futuro». Il prossimo appuntamento chiave sull’impianto frenante sarà Montecarlo, non per la violenza assoluta delle staccate, quanto per le scarse possibilità di raffreddamento, seguito dal Gran Premio del Canada: saranno questi due appuntamenti a dire se in Mercedes avranno trovato la soluzione ideale per migliorare il passo gara senza compromettere l’affidabilità. Fabiano Polimeni

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