Verstappen: ho il rispetto degli altri piloti

Verstappen: ho il rispetto degli altri piloti
Max fa un primo bilancio dell’esordio e definisce il motore un incubo; Sainz “sale in cattedra” a Roma Tre

24.04.2015 ( Aggiornata il 24.04.2015 17:30 )

Dopo l’exploit malese, in Toro Rosso sono stati costretti a tornare con i piedi per terra, alla dura realtà di una power unit che limita le prestazioni e ha portato Verstappen e Sainz di fatto a due ritiri in due gare. Per Carlos jr il Gran Premio di Cina si è concluso regolarmente, ma come dimenticare le noie al cambio? Avrebbero dovuto approfittare al massimo delle prime gare stagionali per far punti, avvicinare l’obiettivo del quinto posto nel mondiale Costruttori, ambizioso ma raggiungibile, tanto più guardando a Red Bull e McLaren non in uno stato di forma esaltante. Eppure, tocca masticare amaro e attendere. «La macchina ha il potenziale per arrivare quinti, sono solo le cose dietro alla macchina a essere un incubo: non mento, penso che tutti se ne siano accorti», ha commentato Verstappen riferendosi al motore Renault. «Lo avete visto con Ricciardo, che ha fatto i fuochi d’artificio all’arrivo. Per tutta la gara in Bahrain avevo problemi al motore e dopo il primo pit sono dovuto andare in modalità di protezione, praticamente senza potenza: è stato un perder tempo e a un certo punto guidavo aspettando di essere doppiato», aggiunge ad Autosport. Sul fronte tecnico il team ha fatto importanti progressi già nei test invernali e adesso resta il dubbio di quanto margine ancora resta da esprimere dalla monoposto 2015, guardando a Barcellona, dove servirebbe anzitutto l’affidabilità per poter tornare a punti, mission alla portata di Verstappen e Sainz. Dopo quattro gare, però, è anche tempo per i primi bilanci da parte dell’olandese e se quelli sportivi sono confortanti, c’è dell’altro che ha notato nel Circus, nel rapporto con i piloti: «Hanno maggior rispetto, lo sento chiaramente. Mi stringono la mano, mi fermano quando mi vedono per dirmi che ho fatto una buona gara ed è la dimostrazione che sono sulla strada giusta. Molti di loro penso abbiamo realizzato che alla fine l’età non è quel che conta, ma le tue capacità in corsa», aggiunge al giornale Welt. Chi merita anche una parte dei riflettori per il lavoro che sta portando avanti è Carlos Sainz jr., ospite all’Università di Roma Tre nei giorni scorsi, dove si è confrontato con i coetanei, raccontando cos’è la Formula 1 dall’interno e parlando proprio del rapporto con Verstappen, senz’altro più seguito dai media per i suoi 17 anni. «C’è chi dice sia il nuovo Senna, ma è difficile valutare le qualità dei piloti nella Formula 1 odierna. Puoi essere paragonato solo al tuo compagno di squadra e io e Max siamo simili in termini di guida. Lui è forte ed è vero che i giornalisti parlano più di lui che di me, ciò mette un po’ di pressione ma ho fiducia in me stesso e penso solo a batterlo». Fabiano Polimeni

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