Piech si dimette, Audi più vicina alla F1?

Piech si dimette, Audi più vicina alla F1?
Terremoto in Volkswagen, il nipote di Porsche perde la guerra di potere contro Winterkorn e lascia. Era lui l’ostacolo alla F1

26.04.2015 ( Aggiornata il 26.04.2015 16:13 )

Sabato 25 aprile verrà ricordato non solo come il giorno della Liberazione in Italia ma come quello del terremoto in Volkswagen. Si è dimesso Ferdinand Piech dal ruolo di capo supremo di tutto il gruppo Volkswagen. E siccome lui era li più grande ostacolo all’ingresso del marchio Volkswagen in F1, in quanto per motivi personali era in forte attrito con Bernie Ecclestone e aveva sempre combattuto la categoria organizzata da Ecclestone, adesso per la Volkswagen si aprono interessanti scenari agonistici. E riprende quota l’idea di un ingresso del colosso tedesco attraverso il marchio Audi in F1 nei prossimi anni. Piech, 78 anni e nipote da parte di madre di Ferdinand Porsche, il fondatore della marca di Stoccarda e inventore del VW Maggiolino, era da quindi anni il padre-padrone dell’intero gruppo Volkswagen. Del gruppo tedesco detiene il 13% della proprietà più una parte delle quote erano in possesso della moglie Ursula. Attraverso le quote degli altri eredi della famiglia Porsche, Piech e i Porsche controllavano  la maggioranza assoluta del gruppo Volkswagen. Fino a ieri aveva il ruolo di presidente del consiglio di sorveglianza e indirizzava la politica della grande azienda tedesca che però veniva gestita day by day dai suoi manager. Proprio il conflitto contro uno dei manager ha segnato il destino di Piech. Ma negli ultimi tempi Piech è entrato in conflitto con Martin Winterkorn, amministratore delegato sia del gruppo Volkswagen che della marca automobilistica vera e propria. Piech contestava a Winterkorn certe scelte strategiche e risultati non all’altezza delle aspettative: il mancato successo sul mercato Usa dove Audi e VW erano state battute da Bmw, e anche i pochi profitti del marchio Volkswagen a fronte di un fatturato elevatissimo. Piech voleva mettere all’angolo Winterkorn, ma ha perso la guerra di potere per la supremazia interna pur detenendo la quota più rilevante delle azioni. Contro Piech, infatti, si sono schierati altri azionisti fra cui il governo della Bassa Sassonia, che è azionista VW e anche il potente sindacato IGMetal, anch’esso azionista della VW. Così Piech, che si dice sia anche malato, ha preferito interrompere la battaglia per il potere e rassegnare le dimissioni. Anche se mantiene le azioni e un capitale di miliardi che probabilmente trasferirà prossimamente ai 13 figli. Senza Piech a dettare le strategie della Volkswagen, presto il colosso tedesco potrebbe affrontare la sfida della F1 che negli ultimi vent’anni ha sempre evitato.  Lasciando a Porsche l’onere di competere nell’Endurance e a Volkswagen quello nei rallies, il marchio Audi dovrebbe essere quello adibito a lanciare la sfida a Ferrari e Mercedes, probabilmente rilevando la squadra Red Bull, che è già partner commerciale di Audi e VW sia nel DTM che nei rally. Alberto Sabbatini  

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