Alonso? Scelta giusta se è felice

Alonso? Scelta giusta se è felice
Marc Gené parla della decisione di passare in McLaren e sulla Ferrari dice: ancora in tempo per lottare per il mondiale

29.04.2015 ( Aggiornata il 29.04.2015 14:55 )

Sentendo il diretto interessato, a meno di una vittoria del mondiale quest’anno, la scelta è stata quella giusta. Fernando Alonso ha ribadito, semmai ce ne fosse stato il bisogno, di non essersi pentito delle scelte fatte. Un altro secondo posto non serviva a nulla, dalla prospettiva dello spagnolo. Chi ha, in qualche modo, effettuato una scelta simile, seppur con i doverosi distinguo, è stato Marc Gené. Dallo squadrone Audi ha cambiato casacca, per avventurarsi nella sfida tutta nuova e piena di interrogativi proposta da Nissan. E comprende le decisioni del campione di Oviedo, perché «se hai chiaro quello che vuoi fare, un cambio nei risultati non è tutto, specialmente quando si considerano tanti anni. Io, ad esempio, ho preso delle decisioni sulle squadre non tanto per i risultati quanto pensando al dove voglio essere». Adattando il “ragazzi siete dei geni” di Monza, con il senno di poi e un progetto con la certezza assoluta di vittoria, farebbero tutti la scelta giusta. Se l’esperienza in un team necessariamente si misura in termini di risultati, siano essi vittorie o titoli, a seconda delle aspettative, Gené aggiunge un altro fattore per niente trascurabile: «Il tempo dirà se – a livello di risultati – si è sbagliato o no mentre sul piano delle soddisfazioni personali, se ha detto di essere felice dov’è, è chiaro che si trattava della decisione da prendere. Ha vissuto in Ferrari un ciclo di cinque anni, non penso così negativo, perché abbiamo vinto tante corse e posso dirti – avendo lavorato a lungo con lui – che lo ha trascorso bene, era contento e ha dimostrato di essere un pilota straordinario». Una scelta libera, una scommessa sul medio periodo – anche Boullier nelle scorse settimane ha fissato il target al 2017 per immaginare una sfida concreta al titolo iridato – nata con difficoltà inaspettate. A Diario Sport, prosegue: «La tecnologia ibrida è estremamente complessa, certamente gli è costata più di quanto non pensavano, ma anche i miglioramenti sono altrettanto grandi. Lo sviluppo tra Australia e Bahrain è spettacolare, sebbene Button abbia avuto tanti problemi. In McLaren hanno tanti mezzi e adesso stanno già a un livello accettabile, quando tutto funziona». Togliere secondi, quando parti da un livello zero è semplice, ora inizia la parte “difficile” dello sviluppo, quella che dovrà ricercare i miglioramenti decimo dopo decimo, nonché fare i conti con la concorrenza che introdurrà aggiornamenti, avanzando a sua volta. «Da Barcellona vedremo quali squadre e macchine sono realmente in grado di migliorare, perché le aspettative a volte non vengono soddisfatte e le novità non funzionano: porti un pacchetto importante però mancano i riscontri sul cronometro». Un discorso che vale per la McLaren quanto per la Ferrari. L’evoluzione di motore dovrebbe debuttare in Canada, andando a ridurre ulteriormente il gap di potenza rispetto alla Mercedes – si parla di un recupero di 30 cavalli a Montreal – e sulle chance della Rossa per il mondiale, Gené non esclude nulla: «Se miglioreremo la macchina più in fretta di loro, siamo in tempo per poter lottare per il campionato. Non era il nostro obiettivo prima di cominciare, ma per come abbiamo iniziato sono cambiati gli obiettivi: proveremo a vincere, non siamo i favoriti ma siamo abbastanza vicini a provarci». Fabiano Polimeni

  • Link copiato

Commenti

Leggi autosprint su tutti i tuoi dispositivi