GP Spagna, Rueda detta la strategia Ferrari

GP Spagna, Rueda detta la strategia Ferrari
Saranno cruciali le qualifiche mentre in gara il jolly potrebbero essere le tre soste

06.05.2015 ( Aggiornata il 06.05.2015 14:31 )

Cosa potrà inventarsi il muretto per diversificare quella che appare come una strategia obbligata nel Gran Premio di Spagna? Le due soste sembrano essere la scelta vincente, a meno che non intervengano inaspettati livelli di degrado della gomma anteriore sinistra, quella messa più sotto pressione. A interpretare l’andamento della gara e dettare il tempo in Ferrari, sarà Inaki Rueda, responsabile delle strategie. «Montmelò è una pista tradizionalmente molto dura per l’usura e il degrado degli pneumatici: non a caso, negli ultimi anni, abbiamo visto aumentare di parecchio il numero dei pit stop. Bisogna considerare, però, che la necessità di effettuare più soste offre anche una buona opportunità di guadagnare posizioni: su un circuito in cui è difficile sorpassare, bisogna saper ‘giocare’ con i cambi gomme anche per poter sopravanzare gli avversari», dichiara.
  Nel 2014 si vinse con le due soste e Vettel riuscì ad approfittare delle tre fermate per rimontare dal 15mo posto rimediato in qualifica (dopo la penalizzazione di 5 posizioni per aver sostituito il cambio). C’è un dettaglio ulteriore da chiamare in causa quando si “accusa” il Circuit de Catalunya di essere particolarmente avaro di punti di sorpasso. Al di là dell’elemento aerodinamico, stare vicini alla monoposto che precede per provare l’attacco genera un ulteriore stress sulle gomme anteriori, amplificando il degrado, con il rischio di far saltare la strategia e costringendo a pit anticipati. Se non si trova l’occasione istantanea per guadagnare la posizione, si è destinati a stare sui canonici 2” di distanza per conservare gli pneumatici. Gomme e strategia a parte, la gara si deciderà in qualifica, appuntamento cruciale e nel quale farsi trovare pronti (e possibilmente davanti a una Mercedes). Su una pista che esalta le frecce d’argento, misureremo il passo in avanti compiuto dalla SF15-T e dal pacchetto aggiornato: «Sappiamo bene che nella prima gara europea tutte le squadre schiereranno vetture con molti sviluppi, praticamente nuove rispetto a quelle che abbiamo visto in Bahrain: per quanto ci riguarda, speriamo che i nostri aggiornamenti ci permettano di avvicinarci ulteriormente alla Mercedes». Una prima fila andrebbe considerata al pari di una pole position. Fabiano Polimeni

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