F1, Red Bull: cambio motore in Canada?

F1, Red Bull: cambio motore in Canada?
Horner spiega che si valuterà in settimana. I pro e i contro di una penalizzazione da scontare a Montreal

26.05.2015 ( Aggiornata il 26.05.2015 17:49 )

E’ servito poco a Daniel Ricciardo per tornare alla “realtà”, dopo il buon Gran Premio di Monaco, concluso con le maniere forti su Raikkonen. Pensare di replicare le prestazioni di Montecarlo in Canada? Molto, molto difficile, a sentire l’australiano. Tornerà d’attualità la power unit, i cavalli che in Red Bull ancora non hanno e l’affidabilità tutta da verificare, senza contare che potrebbe essere il primo gran premio da correre a handicap, penalizzati per aver montato la quinta unità stagionale. Lo sa anche Christian Horner: «Il Canada sarà una sfida molto più grande per noi che non qui. Il fatto che abbiamo affrontato la corsa senza problemi al motore è un passo nella giusta direzione. Ora dovremo valutare cosa accadrà a Montreal, se prenderemo una penalizzazione o meno: dipende dalle condizioni di questi motori dopo la gara». Senza la necessità di trovare un compromesso tra velocità e deportanza, a Montecarlo Ricciardo e Kvyat hanno potuto sfruttare le doti telaistiche della RB11, portando a casa un risultato consistente, il migliore in assoluto per il russo. «Abbiamo visto il pieno potenziale del telaio. Qui non è un circuito duro sui motori e valuteremo in settimana», aggiunge riferendosi alle possibilità di cambiare unità a Montreal. Da un lato è vero che subirebbero l’arretramento in griglia, dall’altro va considerata la tipologia del circuito, dai sorpassi “facili”, sul quale sarebbe meno problematico rimontare. Dall’altro, la scelta deve legarsi a quello che è lo stato di sviluppo raggiunto a Viry-Chatillon, perché l’ideale sarebbe poter introdurre un motore con già degli aggiornamenti che regalino più potenza, strada che nelle scorse settimane lo stesso Horner aveva caldeggiato. Con una sorte ormai segnata, destinati a penalizzazioni multiple, tanto vale spingere sull’acceleratore dello sviluppo e poi andare a cercare l’affidabilità. Questa la sintesi del pensiero espresso dal team principal. Guardando il calendario, c’è un altro appuntamento che si presta per un cambiamento strategico del propulsore, ed è il successivo Gran Premio d’Austria, anche se sul circuito di casa – pur agevole nelle opportunità di sorpasso – non sarebbe una scelta ottimale pensando ai risvolti sul piano dell’immagine. «Renault ha fatto un buon lavoro ottenendo il massimo dal pacchetto attuale e noi abbiamo tirato fuori il meglio da telaio e piloti. Quarti e quinti, abbiamo battuto una Ferrari lealmente: è andata bene come potevamo augurarci», conclude Horner. Fabiano Polimeni

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