F1, Grosjean: sì a gomme con più degrado

F1, Grosjean: sì a gomme con più degrado
Secondo il francese favorirebbero lo spettacolo, oggi sono costanti e sensibili in scia

09.07.2015 ( Aggiornata il 09.07.2015 14:44 )

Quale dev’essere l’equilibrio che la Formula 1 deve ricercare sul fronte gomme? C’è chi vorrebbe coperture durevoli ma soprattutto che permettano ai piloti di spingere sempre al limite, poi c’è la campana di quanti vedono nel comportamento della gomma un importante fattore di imprevedibilità, lasciando margini per giocare con la strategia e sfruttare i punti di forza del telaio per quei team che hanno monoposto capaci di gestire al meglio le gomme. A sentire Romain Grosjean, non gli dispiacerebbe avere gomme dal degrado elevato. «A me piacciono. Se lo chiedete a Felipe Massa dirà il contrario, è diverso per tutti. Credo che gomme dal rapido degrado creino opportunità di sorpasso, perché c’è una differenza di velocità e livelli di aderenza importante tra le monoposto. Se il pilota davanti a te ha un grande decadimento, puoi avvantaggiartene. Oggi se chi ti sta davanti ha un calo, di solito lo avverti anche tu e non ne trai alcun beneficio», commenta. In realtà, agli scettici che guardano al rovescio della medaglia, ovvero una Formula 1 fortemente influenzata dal comportamento delle gomme a seconda della monoposto, Grosjean fa notare come non sia troppo diverso da quanto accade oggi, in senso opposto. «In Austria ero dietro Perez, con le supersoft e lui con le soft, quindi avevo un vantaggio. Ma non sono riuscito a passarlo perché ogni volta che spingevo per avvicinarmi stressavo troppo le gomme. E’ su questo che dovremmo concentrarci, per rendere più semplice restare vicino alla macchina che hai davanti. Oggi la gomma è costante, ma se vai oltre una certa finestra di funzionamento perdi aderenza e quando segui un’altra macchina hai meno carico, scivoli di più e il sorpasso è più difficile», aggiunge Grosjean. Per la serie, le gomme in un modo o nell’altro impattano in maniera enorme sul comportamento delle monoposto e i conseguenti livelli di spettacolo che si possono ritrovare in pista. Qual è l’equilibrio perfetto? «Non ho la risposta perfetta, se la trovassi mi darete il premio Nobel?», riporta Espn. Fabiano Polimeni

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