Sauber, tempo di bilanci per Ericsson e Nasr

Sauber, tempo di bilanci per Ericsson e Nasr
Confermati per il 2016, fanno il punto sui miglioramenti da apportare alla monoposto e i momenti più bassi toccati quest’anno

31.07.2015 ( Aggiornata il 31.07.2015 17:37 )

Sedici punti Felipe Nasr, 6 Marcus Ericsson. In Sauber, realisticamente, era difficile aspettarsi di più dopo la campagna 2014. Hanno massimizzato le occasioni avute nel corso della prima metà del campionato, con l’exploit inaugurale di Melbourne, dove entrambi i piloti sono arrivati nella top ten. Poi, un resistere consapevoli dei limiti della Sauber C34, attesa a due importanti step di aggiornamento a Spa (motore Ferrari evoluto) e Singapore (modifiche alla monoposto). Hanno incassato in Ungheria la conferma anche per il 2015 ed è tempo di un primo bilancio stagionale. Anzitutto sul fronte tecnico e le aree in cui la C34 deve migliorare. «Sappiamo che ha dei limiti in certi settori e per compensare proviamo cose diverse sul versante dell’assetto. Andiamo in varie direzioni, un set-up più o meno morbido. La macchina ha una finestra di funzionamento ristretta, nella quale dà il meglio in termini di prestazioni. Da parte mia sono sempre disposto a testare cose diverse che mi permettono di capire meglio la monoposto. E’ qualcosa dalla quale imparo molto», spiega Nasr. Sentendo Ericsson, invece, l’altro tallone d’Achille è sulle curve veloci ed è lì che il lavoro Sauber in vista del 2016 si dovrà concentrare. «E’ importante che io e Felipe lavoriamo vicini agli ingegneri per assicurarci di andare nella giusta direzione. Da pilota, invece, mi sono concentrato a fondo sul miglioramento delle mie prestazioni in qualifica, perché a inizio anno sono stato un po’ debole. Ho modificato alcune cose della preparazione e ho avuto dei benefici». Con la concorrenza agguerrita per entrare nella top ten che si ritrovano davanti, il duo Sauber guarda anche agli obiettivi per il futuro: «Sono contento che Mark Smith ci abbia raggiunto in veste di direttore tecnico, ha già un buon quadro sulla situazione della monoposto. Penso stiamo andando nella giusta direzione e sono fiducioso che il prossimo anno riusciremo a lottare con maggior costanza per i punti. Il primo passo per riuscirci è assicurarci che gli aggiornamenti in arrivo funzionino a dovere». Chiarito dove si trova la Sauber nell’ordine dei valori in pista, vanno pesati anche i piloti. Bravi ad approfittare delle occasioni avute, ma anche con delle gravi battute a vuoto. «In Malesia ero andato bene, sempre nella top ten, ma in gara, quando stavo attaccando per la settima posizione, mi sono ritirato nella ghiaia nel tentativo di sorpasso. E’ stato un peccato, ho mancato un’occasione, il che fa parte del processo di apprendistato», riconosce Ericsson. Il momento da dimenticare di Felipe Nasr è stato, se possibile, più… d’impatto: «Il punto più basso finora è stato a Montreal, quando ho avuto problemi ai freni per l’intero week end. In aggiunta ho fatto un errore nelle libere 3, aprendo accidentalmente il DRS mentre riscaldavo le gomme. Sono cose dalle quali ho imparato degli insegnamenti». Fabiano Polimeni

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