Wolff e una F1 con 28 partenti

Wolff e una F1 con 28 partenti
La terza macchina? Non è solo un’alternativa per coprire le defezioni dei team

07.10.2015 ( Aggiornata il 07.10.2015 12:50 )

Torna ciclicamente, ogni volta che si addensano nubi sulla permanenza di questo o quel team nel mondiale. La terza macchina, l’oggetto del discutere. Prospettive che di realistico non hanno nulla, almeno a breve termine, sebbene vengano rilanciate in un momento in cui Red Bull e Toro Rosso sono ancora senza una fornitura di power unit per il prossimo anno. Toto Wolff ha dato la sua visione sul tema, diversa in parte dagli scenari consueti: tre macchine per i top team nel caso di defezioni in griglia, la formula da tempo chiacchierata, con la variazione di una monoposto da dare in gestione alle scuderie. «Personalmente la considero un’idea interessante, preferirei avere ancora la Red Bull in Formula 1 più la terza macchina, da affidare a giovani di belle speranze, con una griglia da 27-28 partenti», ha commentato, smentendo inoltre che ci sia stato un ritorno alle trattative con il team di Milton Keynes, come riportato da alcune fonti. «Sarebbe una delle soluzioni di ripiego, la priorità principale è far restare la Red Bull», ha sottolineato riferendosi alle contromisure necessarie in caso di defezione (alla quale è difficile credere, visto il business generato dall’impegno del marchio nel mondiale). Tornando sui motivi che hanno portato la casa di Stoccarda a negare la fornitura di motori per il 2016, Wolff mette sul piatto da un lato il bene dello sport, dall’altro gli interessi del team Mercedes e, scontato dirlo, la bilancia pende naturalmente a favore di questi ultimi: «Non si può essere ciechi di fronte al fatto che la Formula 1 è una piattaforma, che necessita di giocatori e di un ambiente competitivo. Servono squadre competitive, ed è un aspetto delle nostre valutazioni. Red Bull è un marchio alla moda ed è un bene per la Formula 1 che ci sia, ma c’è un ambiente nel quale è necessario guardare a se stessi e porre come priorità le prestazioni del team. Dal nostro punto di vista è chiaro che si deve dare la priorità alla nostra competitività». Fabiano Polimeni

  • Link copiato

Commenti

Leggi autosprint su tutti i tuoi dispositivi