Una volta
ritirato Rosberg per un problema inconsueto (per non dire assurdo) al pedale dell'acceleratore,
Hamilton non ha più avuto problemi a dominare la gara in Russia. Da parte sua
Vettel ha gestito alla perfezione tutte le situazioni, sfruttando bene il pitstop e forzando anche un sorpasso su
Raikkonen quando si è trattato di lottare direttamente, concludendo meritatamente secondo.
Proprio il
finlandese è stato uno dei protagonisti di spicco (nel bene e nel male) della gara a
Sochi: scattato benissimo al via e salito 3°, ha poi però perso la posizione attaccato da
Bottas che ha fatto valere la gran velocità di punta della Williams. La strategia dei pitstop non gli ha permesso di riprendere la posizione e poi alla fine, una volta passato
Perez, è entrato un po' troppo "alla disperata" su Bottas. Con il risultato di
mandare in testacoda la Williams (fermatasi lì all'esterno della curva 4), di
piegare la sospensione anteriore sinistra e di ridare il
terzo posto finale a Perez, peraltro bravissimo a gestire le gomme dopo essere stato fra i primi a cambiarle.
La successiva inchiesta sul'incidente fra
Raikkonen e Bottas ha portato 30 secondi di penalità al finlandese che ha così perso il 5° posto alle spalle di
Massa, autore di una gara regolare che gli ha permesso di risalire ben 11 posizioni. Peraltro in gara si sono visti parecchi incidenti, in questa occasione: si è iniziato al via con
Ericsson andato ad investire
Hulkenberg che si era girato sul cordolo (prima safety car), poi con
Grosjean che perde carico aerodinamico mentre è in scia a Button nella curva 3 e sbatte violentemente (seconda safety car), quindi
Sainz che dopo essere risalito meritoriamente fino al 7° posto è nuovamente vittima di problemi ai freni.
Con i ritiri per motivi tecnici di
Rosberg (che ha perso di conseguenza il secondo posto in classifica di campionato) e di
Ricciardo (l'australiano era salito fino a 4°), sono stati 7 i piloti che non hanno visto il traguardo in questa occasione.
Così se ne sono avvantaggiati
Kvyat, Nasr e Maldonado, dal 5° al 7° posto finale (davanti a Raikkonen finito 8°) ma soprattutto
Button e Alonso che arrivano in fondo entrambi a punti, un risultato importante per la McLaren-Honda. Che però viene rovinato quando la direzione gara
penalizza Alonso di 5 secondi, per essere ripetutamente finito oltre i limiti della pista alla curva 16. Così il 10° posto finale passa a
Verstappen, che all'inizio era stato coinvolto nell'incidente di Hulkenberg.
Ricordando che trovate
qui le classifiche complete di campionato e di gara, diamo appuntamento con la prossima gara, il
GP degli Usa ad Austin, fra due settimane.
La cronaca "live" via Twitter
Introduzione
Partenza alle ore 13 italiane (le 14 locali) per la 15esima prova del mondiale F1 2015, il
GP di Russia. Sempre con l'accompagnamento della nostra
cronaca diretta in parallelo fra il web e il canale dedicato su Twitter (
@autosprintLIVE).
Il teatro dei
53 giri di gara è il circuito di
Sochi, ricavato all'interno dei quartieri olimpici.
Lungo 5.848 metri si caratterizza per una serie di curve piuttosto lente e "secche", a gomito, fra le quali si distingue però la numero 3: una lunga curva a sinistra che si percorre in piena accelerazione uscendo dalla curva 2. Caratteristiche che premiano monoposto equilibrate fra carico aerodinamico e doti telaistiche, ma anche i motori per via dei
due allunghi considerevoli (dove si può azionare l'ala mobile): quello di partenza e quello fra le curve 10 e 13.
Un'altro aspetto particolare di questo tracciato è il fondo piuttosto liscio, che incide sulla prestazione delle gomme. La
Pirelli ha optato per una scelta più morbida rispetto allo scorso anno, con le
supersoft rosse e le
soft gialle. Tuttavia, pur con le incognite legate al fatto di aver provato molto poco nelle libere, anche stavolta dovrebbe essere privilegiata una
strategia a una sola sosta, con passaggio da supersoft a soft fra il 18° e il 22° giro. Ma non si esclude che le situazioni di gara possano far passare alla tattica su due soste, soprattutto se le temperature ambientali si alzassero.
A seguire lo
schieramento. Ad affiancare
Alonso, in ultima fila avendo ricevuto una penalizzazione di 35 posizioni per sostituzione della power unit e vari elementi, ci sarà
Sainz (sempre non sia costretto a partire dalla pitlane) che ha ricevuto il
benestare dai medici nonostante un certo mal di schiena per
l'incidente di ieri. Per il quale pare ormai assodato sia dipeso da un funzionamento irregolare del
ripartitore di frenata. Con
Tost che ha parlato di 307 km/h al momento del guaio e 150 km/h nell'impatto contro le barriere, con 46G di decelerazione.
Maurizio Voltini