Gara molto movimentata, con tante situazioni: partenza con le gomme intermedie e poi slick, varie safety car virtuali e reali, ma alla fine il podio non è dissimile da quello visto in tante altre situazioni:
1° Hamilton seguito da Rosberg e Vettel. Un risultato che consegna il
titolo mondiale 2015 a Hamilton quando si devono ancora correre tre gare.
La gara si è corsa in condizioni più che accettabili anche se non facili per i piloti, con l'asfalto che si asciugava a chiazze. Ciò ha determinato
diversi errori, compreso quello di
Raikkonen che finito contro le barriere (dopo aver risalito parecchie posizioni) al primo giro con le slick, si fa perdonare per la rabbia con cui cerca di ripartire a gomme che pattinano, incastrato lateralmente. Ci riesce, ma si dovrà ritirare per aver rovinato la presa d'aria del freno anteriore destro. Nonostante sia stato allargato da
Hamilton al via (scattato meglio) e perda 4 posizioni,
Rosberg riesce a risalire primo e a prendere del margine. Poi però perde il vantaggio guadagnato per via delle
varie safety car, ma è soprattutto l'ultima (per l'
incidente di Kvyat) a consentire a
Hamilton di cambiare le gomme quando era finito su una strategia pessima al riguardo. Invece così si ritrova con pneumatici più freschi sul finale mentre
Rosberg nel forzare per riguadagnare vantaggio fa un
errore che lo condanna al secondo posto finale.
La Red Bull è stata spesso fra i protagonisti, ma oltre al già detto incidente di
Kvyat c'è pure un contatto ambiguo fra
Ricciardo e Hulkenberg che rovina la gara a entrambi. È così la Toro Rosso a sfruttare al meglio le belle gare di
Verstappen, alla fine 4°, e di
Sainz che risale dall'ultima posizione di partenza fino a tagliare il traguardo da 6° (poi 7° per una penalità di 5 secondi). Ottimo anche
Perez che finisce 5° sfruttando al meglio le gomme più dure nello stint finale, come pure
Button ottiene un importante 7° posto (diventato 6°) per la McLaren-Honda, quando invece
Alonso si è visto sfuggire un risultato simile e finisce fuori dai punti per un problema di alimentazione. In una gara in cui va a merito non aver fatto errori,
Maldonado (!) e
Nasr concludono 8° e 9° davanti a un
Ricciardo che in ultimo riesce a risalire 10°.
Prossimo appuntamento fra una sola settimana sempre in NordAmerica, per il
GP del Messico.
La cronaca "live" con Twitter
Introduzione
Parte alle ore 20 italiane (le 14 in Texas) il
GP degli Stati Uniti, 16ª prova del mondiale F1 2015. Certo,
condizioni meteo permettendo, che comunque ci si aspetta siano meno gravose rispetto a quelle incontrate nelle
qualifiche fra sabato e domenica. Come sarà effettivamente la situazione lo vedremo in ogni caso al momento grazie alla nostra
cronaca diretta in parallelo qui sul web e sul canale specifico Twitter
@autosprintLIVE.
La gara si dovrebbe disputare per
56 giri del Circuit of the Americas, il tracciato di
5.513 metri situato ad Austin e caratterizzato da curve varie assieme a due importanti rettilinei (il più lungo è di 1,2 km) nei quali azionare l'ala mobile. Ricordiamo inoltre che per l'occasione la
Pirelli ha selezionato le mescole intermedie
soft gialla e medium bianca, per quanto riguarda le gomme slick che tuttavia non sono mai state utilizzate finora nel weekend, al contrario delle
intermedie verdi e delle
full wet blu. Per cui quella dei pneumatici sarebbe un'incognita importante e da gestire accortamente, se la pista dovesse
riuscire ad asciugarsi nel corso del Gran Premio F1: le previsioni più ottimistiche parlano addirittura della possibilità di iniziare con le intermedie, mentre quelle più pessimistiche di partenza sotto safety car.
In ogni caso quello a seguire sarà lo
schieramento di partenza, che vede la pole position di
Rosberg. Rispetto ai risultati delle qualifiche, sono comprese le variazioni dovute all'
arretramento di 10 posizioni per entrambe le Ferrari, con Vettel che da 5° passa a 13° perché recupera una posizione grazie alla retrocessione di Raikkonen, che passa da 8° a 18°, e perché in seguito sono stati tolti 5 posti a
Bottas per la sostituzione del cambio sulla sua Williams. Penalità di 20 posti, ma solo teorici, anche per
Stevens, che resta 19° perché ultimo è
Sainz dopo l'incidente subito in Q1; lo spagnolo è stato ammesso al via dalla direzione di gara anche se non aveva rispettato il limite del 107% con l'unico giro effettuato, e al momento in cui scriviamo l'unico possibile dubbio riguarda le riparazioni della sua Toro Rosso.
Maurizio Voltini