La prima sessione di prove a
Interlagos è stata comprensibilmente condizionata dallo stato del fondo pista, ancora
parecchio sporco, tanto che molti piloti hanno avuto problemi di sottosterzo o sovrasterzo a seconda della situazione di assetto. L'effetto maggiore è stato per
Raikkonen, finito in testacoda alla staccata della curva 4 (alla fine della "reta oposta") ma senza conseguenze più gravi dello spiattellamento delle gomme.
In ogni caso abbiamo sempre le Mercedes al vertice, con
Hamilton a sopravanzare tutti e nello specifico
Rosberg di mezzo secondo. Un altro decimo più in là troviamo
Vettel. Un po' più consistente, da 0"9 a 1"1, il distacco dal vertice di
Ricciardo, Raikkonen e Kvyat nell'ordine, mentre 7° a 1"3 ritroviamo
Bottas che ha avuto meno problemi di
Massa (solo 17°). 8°
Verstappen staccato di 1"4 con la top ten chiusa da
Hulkenberg e Maldonado a 1"6 e staccati fra loro di soli 18 millesimi.
Appuntamento ora con la seconda sessione di prove libere, che partirà
alle ore 17.
La cronaca "live"
ore 14.30 - Dopo un paio di scodate di
Maldonado, che comunque sale 10°, finisce la prima sessione di prove a Interlagos con
Hamilton a precedere
Rosberg, Vettel, Ricciardo, Raikkonen, Kvyat, Bottas, Verstappen, Hulkenberg e Maldonado.
ore 14.20 - Quando la pista torna ad affollarsi, si assiste ad un testacoda di
Raikkonen, costretto a tagliare sulla ghiaia all'esterno della curva 4 dopo aver perso il retrotreno in staccata. C'è anche un'incomprensione fra
Palmer e Button nel partire dai box.
ore 14.10 - Fra i pochi in pista, si fanno notare
Ricciardo e Kvyat salendo rispettivamente 4° e 6° a 0"9 e 1"1 dal vertice.
ore 14.05 - Dopo un lungo alla prima curva per errore in frenata,
Hamilton segna 1'13"543 superando tutti di mezzo secondo. Si è però lamentato di problemi alla firzione e di vibrazioni al retrotreno.
ore 14.00 - Poco prima dello scadere della prima ora di prove,
Rosberg recupera la prima posizione nella lista dei giri veloci. Questa a seguire la situazione complessiva.
ore 13.55 - La pista si affolla nuovamente (mancano in pratica solo le Red Bull e le Williams) quando
Vettel sale al vertice con 1'14"233.
ore 13.45 -
Raikkonen sale subito 4° con il suo primo giro cronometrato, poi scavalca Vettel portandosi 3°. Il suo ultimo crono lo porta a soli 98 millesimi da Hamilton.
ore 13.40 - Tutti fermi ai box dopo la prima mezz'ora, il primo a rientrare in pista è
Raikkonen, unico ancora senza crono perché aveva fatto solo 4 giri e poi c'è voluto tempo per sontare il "rastrello" che avevano montato sulla sua macchina.
ore 13.30 -
Ricciardo sale 4° e lo va a seguire prima
Kvyat quindi
Perez. A seguire nell'immagine la situazione completa dopo 30 minuti di prove, il tempo che permette di sfruttare un set di gomme
Pirelli "bonus".
ore 13.20 - Quando ormai quasi tutti hanno segnato un crono, la situazione vede svettare
Hamilton con 1'14"675 seguito da
Rosberg, Vettel, Sainz, Alonso, Bottas, Ricciardo, Button, Verstappen e Maldonado.
ore 13.15 - Quando scende in pista, dopo una prova di partenza
Verstappen prosegue e ottiene il primo giro completo cronometrato, in 1'17"966, poi abbassato a 1'16"157. Lo va a seguire
Sainz per 1"1, quindi
Rosberg ottiene il tempo di 1'15"940.
ore 13.05 - Sono 16 i piloti scesi in pista per i soliti "installation lap". Mancano ancora Mercedes e Toro Rosso. Per
Raikkonen si tratta anche di aerotest, come rivela il grosso "rastrello" dietro la ruota posteriore destra.
ore 13.00 - Partono le prove libere a
Interlagos. Primo in pista è
Kvyat, seguito rapidamente da un'altra dozzina di piloti per i primi giri di controllo. Fra questi anche
Palmer, che in questa prima sessione ha preso il volante della Lotus di Grosjean.
Introduzione
Iniziano alle ore 13 italiane (le 10 locali) le prove in preparazione al
GP F1 del Brasile a Interlagos, 18° e penultimo appuntamento del Mondiale 2015. Naturalmente noi saremo presenti anche in questa occasione con la nostra
cronaca diretta sia qui sul web sia sul nostro canale Twitter dedicato (
@autosprintLIVE).
Dopo la riasfaltatura dello scorso anno, non sono state fatte altre
modifiche al tracciato di
4.309 metri dedicato a
Carlos Pace, nei pressi di
San Paolo. Si tratta di una pista caratterizzata dall'altitudine (800 metri sul livello del mare) e da lunghi tratti percorsi a pieno gas, ma in misura meno estrema rispetto a quanto la F1 ha trovato proprio nella scorsa gara del Messico, per cui gli ingegneri non sono preoccupati. Si è visto che i
turbocompressori riescono a sopperire pressoché completamente alla differenza di pressione atmosferica, avvicinandosi ai regimi massimi previsti ma senza superarli. Anche i problemi di raffreddamento saranno inferiori rispetto al Messico, mentre la conformazione della pista non causa particolari problemi nello sfruttare al meglio i sistemi di recupero dell'energia, né sui consumi.
La rarefazione dell'aria permette così di raggiungere
velocità notevoli anche con carichi alari piuttosto forti. Perché se è vero che abbiamo
due allunghi dove si sta per una quindicina e più di secondi a pieno gas (quindi il 40% del giro) e dove è possibile attivare il
DRS, c'è però anche il tratto centrale che va dalla curva 6 alla 12 (sulle 15 totali) piuttosto tortuoso e dove è importante una buona tenuta. Insomma, sarà importante avere una monoposto con una
buona efficienza sia aerodinamica sia meccanica, fermo restando che la spinta motrice farà anch'essa una certa differenza. Tutti fattori che però possono passare in secondo piano quando ci si mettono le
condizioni meteo, qui sempre piuttosto imprevedibili.
Dal punto di vista della
gommatura, per la nona volta in questa stagione la
Pirelli porta la combinazione di mescole intermedia con
soft gialla e medium bianca. Interlagos è abbastanza impegnativo per i pneumatici, anche perché l'asfalto è piuttosto abrasivo. In particolare a soffrire è la
gomma posteriore destra, dato che la pista gira in senso antiorario e che la curva 3 e la sequenza dalla 12 alla 15 si percorrono in piena accelerazione, scaricando quindi molta energia contemporaneamente laterale e longitudinale proprio sull'estremità posteriore destra. L'anno scorso risultò vincente con Rosberg una
strategia su tre soste, ma fece peraltro molto caldo, per cui stavolta potrebbe essere più praticabile anche una tattica su due pitstop.
Maurizio Voltini
La cronaca su Twitter