Hamilton: "Bello finire la stagione qui"

Hamilton: "Bello finire la stagione qui"
Lewis commenta come sia sempre stato forte a Yas Marina. I pareri in conferenza anche di Kvyat e Merhi

26.11.2015 ( Aggiornata il 26.11.2015 17:23 )

In questa occasione di Abu Dhabi, la classica conferenza stampa del giovedì con i piloti (Raikkonen, Hamilton, Alonso, Grosjean, Kvyat e Merhi i presenti) ha visto un'alta percentuale di domande "collettive", rivolte cioè un po' a tutti. La prima delle quali è stata su come riassumerebbero la stagione passata e quale momento evidenzierebbero come preferito. Nell'ordine, Daniil Kvyat: «È stato un inizio difficile, direi doloroso, ma alla fine siamo riusciti a gestire al meglio la situazione e a superare tutti i problemi. Ci siamo stabilizzati e abbiamo fatto delle belle gare. Ma ovviamente per il futuro vogliamo di più. Il punto più alto è stato il podio (in Ungheria, ndr) anche se non direi sia stata la mia gara migliore. Ne abbiamo avute di più forti, e anche le ultime due lo sono state, e spero di poter chiudere la stagione con un acuto». Difficoltà iniziali anche per Roberto Merhi: «La stagione per noi non era iniziata in modo facile, senza test. E io non sono mai salito in macchina prima della gara iniziale. Me nel corso dell'anno le cose sono migliorate parecchio, sia il team sia la macchina e anche io. Come miglior momento direi l'ultimo giro a Silverstone sotto l'acqua, ma anche le qualifiche a Spielberg». In questa domanda la "posizione privilegiata" è ovviamente quella del neocampione mondiale, Lewis Hamilton: «Sì, sono in una posizione fortunata, e questo è stato l'anno migliore della mia carriera, grazie anche a un lavoro grandioso da parte del team. La vetta della stagione è stata probabilmente ad Austin. Ma mi piace anche essere qui ad Abu Dhabi per il "44° National Day" e per quella che potrebbe essere la mia 44ª vittoria in carriera: è molto "cool"». Una bella ricorrenza, visto che come noto il 44 è anche il suo numero di gara… Ad Hamilton viene inoltre chiesto un parere sulla diatriba montata sui social network, relativamente alla possibilità e opportunità di lasciare lui e Rosberg liberi in tema di strategie di gara. «Questo è un problema nel quale le mie opinioni non contano più di tanto - risponde - e ad essere onesto non ho un parere in merito. Noi siamo qui per correre, e gli strateghi ci danno la tattica migliore. Chi sta davanti ha la possibilità di impostare la strategia migliore e chi sta dietro la segue o cambia per una seconda strategia peggiore, non ho niente da dire». Facendo riferimento alla sua visita in pista alla scorsa gara Nascar di Homestead, a Lewis viene chiesto se abbia visto qualcosa che sarebbe bello vedere anche in F1, o viceversa. «Non ci ho davvero pensato. È una cosa piuttosto diversa… Ma indubbiamente ci sono alcune cose che fanno meglio di noi: dobbiamo imparare qualcosa dal punto di vista dello show e dello spettacolo per i fans. Dietro le quinte, gli appassionati possono stare davvero vicini ai box e ai piloti, un po' come nel DTM. Che altro dire: è stato un bell'evento e spero di poter partecipare a una di queste gare, un giorno». A Kvyat viene quindi chiesto un commento più specifico sulla stagione che lo vede sopravanzare Ricciardo di 10 punti, in classifica. «Direi che da Monaco abbiamo cominciato a seguire un percorso giusto sia dal punto di vista tecnico che da quello personale. Una stagione di alti e bassi, ma siamo riusciti a ottenere buoni risultati e un buon bottino di punti. Certo non siamo dove vorremmo essere e cerchiamo prestazioni ancora migliori, ma di certo non ci vuole un giorno solo per riuscirci». Similmente anche a Merhi viene chiesto dei progressi della sua squadra, con la quale torna a correre questo weekend: «La Manor vuole fare un bel passo avanti per la prossima stagione, cercando di lottare per i punti in ogni weekend. Stanno lavorando molto per questo, e spero ci riescano. Il piano del prossimo anno per me è quello di restare in Formula Uno e cercare di capire quale sia l'opzione migliore. Al momento la situazione non è ancora chiara, ma nelle prossime settimane vedremo cosa succederà». Quindi vi è la domanda "collettiva" sulle nuove e vecchie piste, ma oltre a quanto già dichiarato da Raikkonen, Alonso e Grosjean, l'unico dei rimasti a poter fare davvero un raffronto è Hamilton, che dice: «Ho poco da aggiungere a quanto già detto. Fernando ha ragione, è bello andare in nuovi Paesi e divulgare il "verbo" della Formula Uno, per guadagnare seguito. In realtà, a parte Imola, le vecchie piste che sono state citate non erano particolarmente spettacolari… Però è giusto trovare un equilibrio con i circuiti davvero classici e non solo un mucchio di piste nuove che di solito non sono altrettanto belle. Queste ultime non hanno la stessa storia e la stessa tradizione che penso debbano essere legate a quella della F1 ottenuta su circuiti vecchi ma che hanno fatto la storia». Infine: Lewis, c'è un motivo particolare per cui qui a Yas Marina vai molto forte? «Non saprei, immagino ci siano piste che si adattano meglio di altre allo stile di guida di un pilota. Mi piacerebbe andare bene su tutte, ma ovviamente capita che su alcune ci si trovi meglio. So che qui è un po' come una pista di kart, ma mi piace per come si frena tardi e devi lanciare la macchina fra i cordoli. Qui funziona bene uno stile di guida aggressivo e sono normalmente andato bene. Anche alla prima gara che stavo conducendo ma poi… l'hai vinta tu, no? (dice rivolgendosi a Raikkonen, ndr). Qui è un buon posto per finire la stagione, ci sono sempre state belle gare, il tempo è fantastico e anche il pubblico. Da parte mia cercherò di ripetere la gara dell'anno scorso». Quando vinse... Maurizio Voltini

  • Link copiato

Commenti

Leggi autosprint su tutti i tuoi dispositivi