Test Pirelli Abu Dhabi, si cerca il cliff

Test Pirelli Abu Dhabi, si cerca il cliff
Hembery ricorda, però, che l’analisi del compound Ultrasoft, nuove mescole e nuove strutture restano il tema centrale del test

01.12.2015 ( Aggiornata il 01.12.2015 10:21 )

C’è la 24 Ore di Le Mans, la 6 Ore del Bahrain e…. la 12 Ore di Abu Dhabi. Non un nuovo appuntamento dell’Endurance, ma l’unica sessione di test a disposizione di Pirelli per programmare il futuro dietro l’angolo, il 2016. E se a prima vista può sembrare più che sufficiente per raccogliere i dati necessari, in realtà, scendendo nei dettagli del lavoro che il gommista ha in programma, non è scontato che si riescano ad avere tutte le risposte cercate. Nuove mescole, nuove strutture, l’introduzione della Ultrasoft e, in tutto questo, anche l’esigenza di ricercare un comportamento diverso degli pneumatici, buono per restituire imprevedibilità strategica a tante, troppe gare finite quest’anno con un pit-stop singolo. «Ci sarebbe piaciuto avere più fermate ai box, ma non è qualcosa che possiamo cambiare senza dei test particolarmente estesi», ha ribadito Paul Hembery ad Autosport. L’Ultrasoft rappresenta un’alternativa in più per determinate piste, viene da pensare a Montecarlo, Singapore, Sochi, Abu Dhabi, però «non cambierà radicalmente il quadro. Dovremo pensarci in vista del 2017. Abbiamo un singolo colpo in canna per la prossima stagione e non sappiamo se funzionerà nel modo che vogliamo, stiamo provando a reintrodurre un “cliff”». Quel decadimento improvviso della prestazione della gomma, che consenta a chi è particolarmente gentile sulle gomme di diversificare la strategia, sfruttare più a lungo la copertura, insomma, reintrodurre una variabile che nel 2012 vide probabilmente il culmine del concetto. Si potrebbe dire: tornate alle soluzioni di quell’anno e il gioco è fatto. Non esattamente. «Mentre un crollo delle gomme può portare a più soste ai box, quel che non sappiamo è se creerà delle differenze strategiche, quella che sarebbe la soluzione ideale. Ci lavoreremo e abbiamo un paio di progetti che proveremo, ma è molto difficile azzeccare quello giusto con un’unica sessione di test». Preoccupazioni e obiettivi già prospettati nelle settimane e nei mesi scorsi. Se i test odierni ad Abu Dhabi daranno i riscontri cercati, bene, viceversa si avranno comunque i dati sulle Ultrasoft, che resta la vera priorità del turno di prove, come ha confermato il direttore di Pirelli Motorsport. Già, perché non sarà una singola specifica da provare, «abbiamo quattro diverse proposte di Ultrasoft, ma resteranno un’incognita per i team, che non sapranno quello che stiamo cercando nel test». Nessuna banda colorata sulle gomme, nessuna indicazione su cosa si starà provando. Concluse le 12 ore tutto il materiale raccolto sarà trasferito al quartier generale Pirelli per essere analizzato e, come anticipato da Mario Isola nel week end scorso sarà un’operazione che necessiterà di tempo. L’ultima indiscrezione che svela Hembery, sulle Ultrasoft, è relativa alle caratteristiche che Pirelli cerca dalla gomma: «Qualcosa che, se scelta dai team, gli dia un avvio di gara aggressivo sul piano strategico. Idealmente vogliamo qualcosa che ci dia una gomma da qualifica in alcune gare». Fabiano Polimeni pirelli

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