Marchionne: Motore unico lo paghi Ecclestone

Marchionne: Motore unico lo paghi Ecclestone
Nel tradizionale incontro pre-natalizio con la stampa, il Presidente della Ferrari chiarisce la posizione del Cavallino con Fia, Fom e Red Bull

14.12.2015 ( Aggiornata il 14.12.2015 15:47 )

L’aria che aleggia intorno al quartier generale di Maranello è senza dubbi natalizia, ma lo spirito delle dichiarazioni di Sergio Marchionne non fanno sconti. A nessuno. I primi destinatari del Presidente della Ferrari sono Fia e Fom, in tema di motori alternativi. «Il tentativo di creare power unti accessibili a tutte le squadre minori rischia di togliere a chi sviluppa i propri motori la ragione stessa per cui si fanno le corse. Noi corriamo per portare sul campo la capacità di produrre e sviluppare le nostre power unit, e se impattiamo su quello la Ferrari non ha interesse ad andare avanti. Se vogliamo far diventare la Formula Uno come la Nascar allora non mi interessa. Bisogna stare attenti. Capisco il problema delle squadre minori, ma questo è un impegno di cui deve farsi carico la Fom, non la Ferrari. Noi non abbiamo l’obbligo di distribuire tecnologia a prezzi bassi. Ecclestone si deve assumere la responsabilità di far fare un motore equivalente al nostri da rendere disponibile ad altri team. È un investimento che credo lui debba fare nell’interesse dello sport. Si trovi un motorista che progetti e realizzi un motore, possiamo farlo anche noi a richiesta, ma deve essere la Fom a pagare per sviluppare in parallelo questa seconda power unit». Marchionne ed Arrivabene hanno spaziato per oltre un’ora e mezza su tutte le tematiche emerse al termine della lunga stagione 2015, toccando tutti i temi “caldi” del campionato appena concluso. Ovviamente, e non poteva essere altrimenti, si è tornati sul caso della fornitura Red Bull. «Io devo salvaguardare gli interessi della Ferrari – ha ribadito Marchionnela Red Bull investe cifre ingenti sul telaio, ed pensare di fornirgli una power unit ad un prezzo imposto a noi non interessa. Confermo la nostra disponibilità a sviluppare un progetto per altre squadre, ma non può essere quello che utilizziamo noi in gara». Roberto Chinchero

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