Horner e il consiglio dato a Lauda

Horner e il consiglio dato a Lauda
Il team principal Red Bull rivela i particolari dell’accordo mancato tra la scuderia e Hamilton, “spinto” poi verso la Mercedes

20.01.2016 ( Aggiornata il 20.01.2016 14:42 )

Vettel e Hamilton nella stessa scuderia: fantascienza. Una convivenza che sarebbe stata impossibile da gestire ai tempi della Red Bull, quando Lewis ha bussato alla porta del team di Milton Keynes per sedersi al volante della miglior monoposto del lotto. La ricostruzione è di Christian Horner, che svela i retroscena dei contatti con il pilota inglese e l’approdo successivo in Mercedes, una sfida allora, ad abbandonare una McLaren veloce ma fragile, che sarebbe sprofondata nella crisi tecnica che dal 2013 l’ha attanagliata fino a oggi. «Voleva disperatamente guidare per il team, nel 2012 voleva correre con noi ma non c’era modo di poterlo accogliere mentre c’era Sebastian. Poi, prima che firmasse per la Mercedes, era entusiasta all’idea di correre per la Red Bull nel 2013. La McLaren era stata molto competitiva nel 2011 e 2012 e credevo che sarebbe stato molto meglio per noi e per lui se fosse andato in Mercedes anziché in McLaren», rivela il team principal Red Bull. Questioni di convivenza interna ma anche di indebolimento di un avversario diretto, privato del talento di Hamilton per escluderlo dai giochi iridati dirottandolo in un team, la Mercedes di allora, che avrebbe dovuto risolvere diversi problemi tecnici prima di essere un rivale temibile per il mondiale. «Non potendo firmare un contratto con Lewis, ho spinto Niki Lauda a farlo per indebolire la McLaren, non prevedendo che la Mercedes sarebbe diventata l’assoluta potenza che è oggi», ha spiegato a F1 Racing. Fabiano Polimeni

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