F1: nuove qualifiche, debutto in Spagna

F1: nuove qualifiche, debutto in Spagna
Problemi tecnici non consentiranno l’entrata in vigore del nuovo format fino al quinto GP. Ecclestone critico con lo Strategy Group

29.02.2016 ( Aggiornata il 29.02.2016 14:45 )

Ha sollevato un polverone, l’annunciata modifica al format delle qualifiche, da introdurre subito, già a Melbourne. La prima frenata a tal proposito arriva da Bernie Ecclestone: tutto rinviato, se ne parlerà dal Gran Premio di Spagna, quinta tappa del campionato, prima trasferta europea, a maggio. Necessità tecniche dietro allo slittamento, senza che sia troppo convinto della soluzione adottata dallo Strategy Group lo stesso Ecclestone. «La nuova qualifica non la vedremo perché non riusciamo ad avere tutto pronto in tempo. Sarebbe dovuta arrivare all’inizio del campionato ma non siamo pronti con il software del cronometraggio. Probabilmente i cambiamenti esordiranno in Spagna, in Australia avremo la vecchia qualifica. Tutto il software dev’essere scritto, non è semplice», ha dichiarato al The Independent. Non è un mistero che volesse altre soluzioni per movimentare le gare: «Alla fine, il nuovo sistema non è quel che volevo. Tutto quel che sto cercando di fare è creare scompiglio nella griglia, in modo che il più veloce in qualifica non parta in pole position e vada via». Si potrebbe rispondere alla visione di griglia invertita che immagina Ecclestone con strategie ad hoc per cercare di assicurarsi una posizione intermedia, non necessariamente una pole che non darebbe poi vantaggi in gara. A meno di non premiarla con un consistente bottino di punti. Idee che sul tavolo dello Strategy Group non sono passate, trasformandosi nella variazione del sistema di eliminazione che abbiamo appreso la scorsa settimana. «Perché un pilota dovrebbe essere lento in gara se è veloce in qualifica? Volevo semplicemente che le qualifiche restassero come sono, vanno bene, poi se un pilota è in pole e vince l’ultima gara si ritrova con tanti secondi aggiunti al tempo finale, in modo da dover lottare nel gruppo per tornare al comando, cosa che dopotutto riuscirebbe a fare. Sarebbero gare emozionanti», specifica. Infine, altra stoccata critica a uno Strategy Group mai ritenuto all’altezza del processo decisionale di cui si fa carico: «Non vogliono la griglia invertita, ci sono milioni di cose che potrebbero fare ma sono del tutto folli. Non possiamo intervenire da soli perché per avere i voti si deve passare dalla commissione dove ci sono tutti i team a decidere». Fabiano Polimeni

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