Analisi qualifiche: piccole occasioni mancate

Analisi qualifiche: piccole occasioni mancate
Hamilton lascia un posto libero in prima fila, ma chi ne approfitta non è la Ferrari, bensì la Red Bull

16.04.2016 ( Aggiornata il 16.04.2016 15:19 )

Già stava affrontando le qualifiche sapendo di non poter partire al palo anche qualora fosse stato il più veloce, avendo sul capo la penalità di 5 posti in griglia per sostituzione del cambio. Poi Lewis Hamilton non è nemmeno riuscito a far segnare un crono utile già in Q1, tradito dalla sua Mercedes W07. Un cedimento alla parte MGU-H che però ha portato a far cambiare l'intera power unit Mercedes per domani, per sicurezza. Due eventi negativi non ne danno uno positivo, ma l'inglese ha limitato i danni, ben maggiori se questi problemi fossero capitati in due occasioni diverse. Così, dando come scontato o quasi (come poi effettivamente è successo) che la pole position sarebbe stata un affare privato di Nico Rosberg, in Ferrari guardavano con appetito a quel posto libero a fianco in prima fila, che sembrava altrettanto "naturale". Invece se l'è accaparrato un ottimo Daniel Ricciardo, che sembra essere tornato il "rapace" di due stagioni fa, sempre pronto ad approfittare delle manchevolezze Mercedes nel 2014. A deludere da parte Ferrari, in questa occasione, è non tanto (o non solo) la mancata prima fila che ha sempre un valore simbolico, quanto che una squadra nella situazione di dover approfittare di tutte le occasioni, sembra invece continui quest'anno a farsele sfuggire. Stavolta non è stata del tutto una questione strategica, sebbene aver lasciato un solo tentativo buono a Sebastian Vettel abbia posto le condizioni per il 4° tempo del tedesco. Resta comunque l'aspetto positivo di aver risparmiato un set di Pirelli supersoft nuove per la gara. Piuttosto, ha stupito che un "martello da qualifica" come Sebastian non abbia colto l'attimo buono per "semplici" errori di guida. Perfino Kimi Raikkonen, uno quasi mai "immediato" sul giro singolo, è riuscito quasi sempre a fare meglio. Purtroppo, però, non bisogna dimenticare che questo è uno sport come tanti altri e gli errori "atletici" possono sempre accadere, specialmente a chi sa avvicinarsi al limite più di altri. Però c'è un limite (appunto...) a tutto, e in questo caso sul piatto sbagliato della bilancia c'è andata probabilmente anche la lunga pausa fra l'ultimo giro in Q2 e quello decisivo in Q3. Ora speriamo solo che questa prestazione disgraziata ma non capitale (la gara è domani) non porti a mettere in dubbio le capacità di Vettel. Il pericolo è che possa capitare poi come successe con Fernando Alonso, quando non riuscì più a fare miracoli in modo seriale e così passò sul banco degli imputati al posto delle disastrose F138 e F14-T. Una prestazione sbagliata - per la quale oltretutto Vettel non ha accampato scuse - non deve far dimenticare le capacità messe in mostra finora, ma servire piuttosto a far capire quanto fossero grandi certi risultati. Intanto Kimi Raikkonen sembra sempre più convinto e fiducioso non solo delle sue possibilità, ma anche del feeling offerto dalla nuova sospensione anteriore: di certo non è più "seduto" nel ruolo di secondo pilota. Il suo contributo alla squadra ma anche a se stesso nella gara di domani sarà fondamentale, potendo far valere (e questo vale anche per Vettel) il buon passo alla distanza messo in mostra venerdì, pur con tutte le incognite fornite dalla situazione di partenza. Sono infatti numerose le variabili che influenzeranno la prima parte di gara in Cina. Per cominciare, il fatto che Rosberg partirà con le gomme soft, quindi meno incisive nei primi giri rispetto alle supersoft degli altri nei paraggi. La possibilità che uno qualsiasi fra Ricciardo, Raikkonen e Vettel possa approfittare di questa vulnerabilità nei primissimi giri, se non subito al via, è alta. In ottica gara la scelta Mercedes non appare sbagliata, permettendo di usare le supersoft (quelle che la W07 sfrutta troppo e male) solo più avanti in gara quando la macchina è più scarica e la pista è più gommata. Ma se Rosberg si trovasse con qualcuno davanti dopo la prima curva, quindi senza la possibilità di allungare, la gara potrebbe assumere tutt'altra fisionomia. Anche perché i rettilinei di Shanghai favoriscono i sorpassi e quindi i timori che Hamilton possa farsi rapidamente largo nelle retrovie sono abbastanza giustificati. Come quello che Ricciardo possa in qualche modo fare il gioco delle Ferrari, qualora fosse lui a "tappare" Rosberg, e sempre che non diventi l'australiano stesso il "vero problema" per le Rosse. Insomma una gara che parte con qualche incognita a renderne interessante lo svolgimento, e non solo nelle immediate retrovie come in precedenza. Qui sarà comunque da vedere come riusciranno a "sbrogliarsi" Valtteri Bottas e Daniil Kvyat nei primi giri, come si volgerà la lotta diretta fra i piloti delle Force India e delle Toro Rosso (pur con la penalizzazione di 3 posti a Hulkenberg), se e come risaliranno Felipe Massa e le due McLaren. Come pure se la Haas risorgerà da questa crisi momentanea (in rapporto agli stratosferici risultati precedenti), se Sauber e Renault faranno vedere qualche ulteriore sprazzo e se Pascal Wehrlein farà dimenticare l'errore in qualifica (peraltro senza particolari colpe) con un inizio gara paragonabile ai due delle gare scorse. Maurizio Voltini

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