F1 Canada, Analisi delle libere: Ferrari vicina, ma restano le incognite

Al GP di Montreal buon riscontro per le novità tecniche, ma tutto sembra puntare a rendere più importanti le strategie e il comportamento delle gomme per domenica

Maurizio Voltini

10.06.2016 22:46

Oggi è stata la giornata delle novità tecniche, vuoi aerodinamiche vuoi motoristiche, ma se non altro sembra di poter dire che quelle portate dalla Ferrari stiano funzionando, se vogliamo avvalorare il secondo miglior tempo staccato da Sebastian Vettel nella sessione pomeridiana. Essere a 26 centesimi da Lewis Hamilton è considerabile incoraggiante, anche qualora fosse dipeso da un giro di grazia del tedesco ferrarista oppure da una scarsa prestazione di Nico Rosberg. Per quest'ultimo, a mezzo secondo dal vertice, va detto che era su una configurazione di macchina differente e quindi potrebbe recuperare domani. 

Dopo le seconde libere Vettel punta alla pole

A seguire abbiamo subito entrambe le Red Bull separate di un'inezia, soli 12 millesimi fra Max Verstappen e Daniel Ricciardo, però a quasi 1 secondo dal vertice: dunque le RB si confermano quale terza forza in campo, ma meno "oppressiva" delle gare scorse, almeno per ora. Tuttavia nel considerare gli inseguitori di Mercedes e Ferrari, non si può prescindere da una valutazione esclusivamente matematica: fra il 4° Verstappen e il 14° Daniil Kvyat, infatti, vi sono solo 4 decimi quasi tondi di scarto. Davvero poco, per cui basterà un nonnulla per "rimescolare" le posizioni fra le varie Red Bull, Williams, Force India, Toro Rosso e McLaren che si trovano in questo gruppetto. 

Una buona premessa per un weekend combattuto e con la McLaren fra i contendenti: ottimo Jenson Button a segnare un tempo pari al millesimo con quello di Valtteri Bottas, con Fernando Alonso sì 4 posizioni più indietro, ma per soli 24 centesimi. Piuttosto, appena dietro a Button (di 21 millesimi) troviamo Kimi Raikkonen: il finlandese figura 8° ma probabilmente nei giri con le gomme più morbide è stato ostacolato da problemi di funzionamento del DRS. Problemi dello stesso tipo hanno mandato Felipe Massa a schiantarsi rovinosamente contro le protezioni alla curva 1, ma con conseguenze limitate a parte il tempo perso al mattino. 

Tornando su Raikkonen, piuttosto, va evidenziato il buon lavoro effettuato nei long run, in cui ha tenuto un buon passo sia con le gomme soft che con quelle ultrasoft, che quasi sicuramente saranno quelle adottate in gara. Purtroppo non è detto che questi riscontri possano rendere ottimisti per la gara, che già ci si appresta ad affrontare con molte incognite relative proprio ai pneumatici. Infatti va considerato che per scelte regolamentari e decisionali, sarà obbligatorio utilizzare un set di gomme soft, in gara. Si è dunque cercato di capire se le ultrasoft delle qualifiche potranno garantire un degrado sufficientemente limitato da poter affrontare una tattica a una sola sosta. E non si è arrivati a una risposta certa: a seconda della monoposto sembra che possano durare 20-25 giri senza troppo decadimento prestazionale (su una gara di 70 giri).

Il problema è che domenica ci si aspettano temperature ambientali sensibilmente più basse che, anziché favorire la durata delle mescole più morbide, su questo tracciato particolare (bassissima aggressività e forte raffreddamento nei rettilinei) potrebbero invece facilmente ingenerare problemi di graining. Fatto sta che, se i dati raccolti dai tecnici Pirelli non permetteranno di farsi un quadro più preciso della situazione soprattutto domani mattina, si affronterà la gara quasi alla cieca dal punto di vista delle strategie, e quindi "azzeccarci" potrebbe risultare ben più decisivo del fatto di avere una monoposto di per sé più o meno competitiva. Vedremo se questo fattore porterà a una gara più incerta e spettacolare, oppure a scombinare casualmente i valori in campo. 


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